È di nuovo possibile visitare l’isolotto, di proprietà privata, a metà strada tra Procida e Ischia, riserva naturale dal 2002, che era stato al centro di un contenzioso.
L’isolotto, che custodisce preziose tracce di insediamenti riferibili all’età del Bronzo, quando era crocevia strategico nei traffici marittimi dalla Grecia di età micenea all’Occidente, è uno dei più straordinari hotspot di biodiversità per l’avifauna migratrice e numerose specie botaniche.
Chiuso dal 2019, è stato al centro di una battaglia legale per la proprietà e per la gestione.
Nel 2015, dopo un lungo contenzioso giudiziario (con 6 gradi di giudizio, di cui 3 in Corte di Appello e 2 in Cassazione) è stato assegnato ai fratelli Diana e dal 2016 il comune di Procida ne aveva organizzato e gestito le visite; dopo la pandemia una ulteriore serie di problemi burocratici e logistici ne aveva impedito la riapertura sino ad oggi.
Vivara dunque è di nuovo visitabile dal martedì alla domenica, previa prenotazione sul sito ufficiale www.vivarariservanaturalestatale.it, con l’accompagnamento delle guide naturalistiche della riserva e con un percorso della durata di circa 3 ore, per un massimo di 25 persone per volta, e con due turni giornalieri (9.00 e 11.30 dal 15 settembre al 31 maggio; 8.30 e 17.00 dal 1° giugno al 14 settembre), con un ticket di ingresso di 10 euro a persone (5 euro per i residenti dell’isola di Procida, 3 euro il ticket ridotto per i minori fino a 12 anni).
“La riapertura al pubblico – sottolinea Nicola Scotto di Carlo, coordinatore del Comitato di Gestione della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara – è un ulteriore ed importante tassello che va ad aggiungersi al lavoro degli ultimi mesi, in piena armonia con la famiglia Diana, proprietaria dell’isolotto, e grazie in particolare al lavoro quotidiano di tutti i membri del comitato e della struttura tecnica della Riserva, con il sostegno del Ministero dell’Ambiente, del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), della Regione Campania, del Comune di Procida e alle recenti sinergie con il Parco Regionale dei Campi Flegrei e con l’AMP Regno di Nettuno, nonché con i Carabinieri Forestali, i vigili del fuoco, Sma Campania e la SABAP per l’Area Metropolitana di Napoli”.
“Siamo molto contenti che finalmente riprendano le visite guidate sull’Isola di Vivara. – dichiara Francesca Diana, membro del comitato in rappresentanza della proprietà dell’isola – Questo è stato reso possibile anche da un’ottima collaborazione tra proprietà e la Riserva, che insieme lavorano per un fine comune, il benessere di Vivara. Insieme alla Riserva parteciperemo alla tutela dell’ecosistema ambientale di Vivara, e cercheremo di rendere ancora più interessanti le visite guidate. Personalmente volevo formulare un ringraziamento personale alla Regione Campania, per aver ascoltato la proprietà in un momento complicato per Vivara, anche attraverso il prezioso affiancamento dell’Ente parco Regionale dei Campi Flegrei, nella persona del presidente Francesco Maisto”.
“Far ripartire le visite a Vivara è un atto bello e dovuto perché il patrimonio naturale resta patrimonio di tutti, perché la bellezza va condivisa e perché è fondamentale divulgare il rispetto ambientale. – dice Antonio Carannante, assessore del Comune di Procida con delega a Vivara – L’amministrazione ha lavorato e lavorerà sempre nell’interesse di questo angolo di paradiso procidano che è parte della nostra identità”.
Il Comitato di gestione sta inoltre realizzando una stabile piattaforma multidisciplinare di studio, di monitoraggio, di tutela e di valorizzazione dell’intero ecosistema Vivara con il diretto coinvolgimento di enti di ricerca e di dipartimenti universitari campani. Le attività coinvolgeranno anche il terzo settore per affrontare in pienezza i temi della fruizione, dell’accessibilità e della divulgazione del sito.
Un lavoro attento e costante che si traduce nella rinnovata fruibilità, per il pubblico, di un sito di straordinario interesse naturalistico e storico, con i suoi 0,34 chilometri quadrati e i suoi 109 metri sul livello del mare, la conformazione geografica a forma di falce e una morfologia evidentemente legata all’originaria appartenenza a un cratere vulcanico, il più antico dell’intera area. Collegata con un ponte all’isola maggiore, Procida, Vivara tornerà a rivelare, insieme alla sua macchia mediterranea, i resti di una villa costruita nel 1861 da Don Giovanni de Guevara, duca di Bovino, utilizzata come casino di caccia con Carlo III e di un complesso di edifici colonici: un percorso di sicuro fascino, che aggiunge un sito unico nel suo genere all’esperienza di visita dell’isola di Procida, già Capitale Italiana della Cultura 2022.
Fonte: Redazione Ansa Napoli