“Nessuno si salva da solo”. È questo il tema scelto per la sesta edizione del concorso canoro “Una voce per Antonia”.
Il concorso nasce in memoria di Antonia Spedicati, una giovane figlia/sorella/amica/parrocchiana che è partita per la casa del Padre prematuramente a causa di una rara forma di encefalite. I giovani della parrocchia, dopo la sua morte, hanno voluto ricordarla organizzando un concorso che avesse come protagonista una tra le sue più grandi passioni: la musica!
Oggi, 2023, siamo giunti alla sesta edizione con ben 36 talenti tra bambini, giovani e adulti che si esibiranno nelle serate del 17 e 18 luglio presso il centro parrocchiale a Fiaiano.
Come già anticipato, il tema che verrà affrontato al concorso ha come slogan: “Nessuno si salva da solo”. È questa l’esperienza che abbiamo vissuto in parrocchia quando Antonia è partita per il cielo, ma in realtà è l’esperienza che facciamo sempre quando sperimentiamo uno o più dolori, piccole o grandi sfide, che da soli sembrano insormontabili o sembrano schiacciarci, ma che condivisi diventano più “leggeri”, più sopportabili.
Abbiamo sperimentato la bellezza del sentirci prima di tutto non soli, perché c’è un Padre che ci guarda e ci accompagna, ma anche e soprattutto abbiamo sperimentato la gioia dello stare coi fratelli che possono essere una vera e propria medicina.
Per poter affrontare bene questo tema durante il concorso volevamo fare un’esperienza concreta, perché ci siamo sempre detti che le cose non vanno discusse, ma vissute. È la vita e la testimonianza che convertono, che attirano non le parole, o comunque non da sole.
Perciò è nata l’idea di un laboratorio musicale da realizzarsi con gli utenti della Sir “Casa del sole”, la casa di cura psichiatrica dedicata all’assistenza e alla riabilitazione dei pazienti della Salute Mentale di Ischia.
Con loro era già iniziata una collaborazione quando fu chiesto a don Pasquale Trani la possibilità di avvalersi del centro parrocchiale per alcuni laboratori creativi.
Così abbiamo pensato di coinvolgerli e proporre loro alcuni appuntamenti durante i quali svolgere per l’appunto un laboratorio musicale. In questi incontri non solo la musica ha fatto da protagonista, ma soprattutto il clima di famiglia e la gioia dello stare insieme. Le nostre storie si sono intrecciate, abbiamo stretto con loro relazioni ed abbiamo sperimentato più che mai quanto è vero che nessuno si salva da solo.
Questa iniziativa li ha sin da subito incuriositi: innanzitutto hanno conosciuto la storia di Antonia attraverso i racconti e con la visione di un video molto emozionante che narrava com’è nata l’idea del concorso e come sono state le precedenti edizioni. Poi, di volta in volta, nel corso di ogni incontro, hanno avuto modo di conoscere meglio i loro gusti musicali, imparare a preparare la voce al canto attraverso il riscaldamento vocale, riscoprire le canzoni più belle della musica tradizionale napoletana, coordinare musica e ballo, realizzare strumenti musicali con materiali creativi e di riciclo, imparare a portare il tempo e il ritmo con cembali e tamburelli, ma soprattutto cantare sia come solisti che in gruppo!
G. afferma: “Ho potuto mostrarmi per quello che ero, senza timore di giudizi”, questo è un aspetto molto importante considerato lo stigma esistente nei confronti delle patologie psichiatriche.
“È stato bello trascorrere quei momenti con i miei amici” dice E., che ha sentito una coesione maggiore nel gruppo grazie a questi momenti di gioia e di allegria, “in particolare quando ballavamo e potevo sentire l’armonia dentro”. Dice V. “è stata un’esperienza divertente, i ragazzi ci hanno accolto col sorriso e con gioia ed è stato bello cantare tutti insieme”.
“È stata un’iniziativa bellissima, nella maggior parte dei casi la nostra patologia viene ignorata”, dice G.
Gli utenti hanno vissuto questa esperienza non solo come un momento di integrazione e di superamento dei pregiudizi verso la patologia psichiatrica, ma anche come un punto di incontro tra realtà e culture diverse. Come R., di altra nazionalità, che ha infatti affermato “per me è difficile cantare, suonare e ballare perché non conosco benissimo la lingua”, ma la musica unisce e accorcia le distanze culturali, annulla le diversità. R. riferisce “uno dei momenti che ho preferito di questa esperienza, è quello in cui abbiamo realizzato le maracas, utilizzando delle bottiglie e degli altri oggetti, come ad esempio i ceci”.
Insomma, tutti in maniera unanime hanno espresso la loro gratitudine e la gioia di aver vissuto un’esperienza così coinvolgente, che ha fatto sperimentare attimi di serenità e spensieratezza. Non vediamo l’ora di accogliere tante altre nuove proposte!
C’è bisogno di qualcuno che tenda l’orecchio, che sappia farsi prossimo, che sappia ascoltare e accompagnare, perché tante sono le ferite che ciascuno di noi porta dentro.
Ecco, anche quest’anno il concorso ci ha permesso di vivere qualcosa di veramente straordinario che ci auguriamo prosegua con le serate del concorso che ci terranno lunedì 17 e martedì 18 presso la Sala Parrocchiale “Antonia Spedicati” a Fiaiano.
Vi aspettiamo numerosi. Non mancate!
di “Giovani della Parrocchia Maria SS. Madre della Chiesa in Fiaiano”