La festa di Sant’Anna e San Gioacchino, come ci ricorda papa Francesco, ci insegna che nessuna fase della vita è inutile. Questi santi sposi hanno accolto e ricevuto il dono di Maria, l’Immacolata in tarda età.
Come Abramo e Sara, da anziani, hanno permesso che il progetto di Salvezza custodito nel Cuore stesso di Dio si realizzasse. Anna, dando alla luce la Vergine Maria, ha consentito che il nuovo giardino di Dio scendesse sulla terra per poi dare, nella pienezza dei tempi, il frutto maturo che doveva crescere sul nuovo albero che porta il dono della vita, la croce redentiva di Cristo, dove il Verbo del Dio vivente si è offerto totalmente per la salvezza degli uomini.
Anche se la Sacra Scrittura non parla espressamente di questi anziani coniugi, la Tradizione ininterrotta della Chiesa ha sempre venerato è invocato Gioacchino e Anna come i santi nonni di Gesù.
Questi santi coniugi ci insegnano a confidare sempre nella misericordia di Dio, a non disperare, anche quando le cose non vanno secondo i nostri piani, quando Dio ci chiede di attendere per realizzare i nostri desideri.
Se la famiglia è la prima cellula della società, la Vergine Maria è cresciuta all’interno di un ambiente dove si respirava l’amore e il rispetto reciproco.
La bellezza di Maria e la sua purezza non possono solo dipendere dalla sua Immacolata Concezione ma sicuramente da una educazione sana, improntata al rispetto di Dio e del prossimo e dove hanno avuto un ruolo di primaria importanza l’affetto e l’amore ricevuto dai suoi genitori.
L’amore di Gioacchino e Anna testimonia al mondo che anche la vecchiaia può generare un frutto di bellezza e di splendore e che mai tutto è perduto perché nel cuore di Dio “mille anni sono come un giorno e un giorno come mille anni”.
È proprio per questo che Anna, la madre Sant’Anna, viene invocata per generare la fecondità nel grembo materno e ai piedi delle sue statue appaiono sempre degli ex voto che ricordano la nascita di un bambino o una bambina.
Dio ha permesso che la figura di questi santi venisse associata al dono della vita che sboccia, alle donne che soffrono non potendo avere bambini o a una maternità difficile.
Letteralmente Gioacchino significa “Dio riporta sulla retta via” e Anna “favore, grazia”.
Dio interviene nella storia attraverso proprio una famiglia che sembra avere dei problemi, non riesce ad avere dei bambini.
È proprio in questo frangente che l’Altissimo chiama Gioacchino, “Dio riporta sulla retta via”, e Anna, “favore, grazia” per distendere il suo dito misericordioso e rendere possibile quello che prima era impossibile.
Maria, dunque, venuta al mondo da Gioacchino e Anna, è il segno della Speranza che Dio vuole donare al mondo intero poiché Ella sarà lo strumento e il grembo Santo attraverso cui il suo figlio giungerà nel mondo.
Molto possono insegnarci questi santi sposi con la loro semplicità e umiltà, spetta a noi incamminarci sulla via di questo dolce sentiero.
di Francesco Domina – www.lettoriescrittori.it