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Una goccia di Paradiso su questa terra

Pubblichiamo le parole di ringraziamento di Giovanna Impagliazzo per il dono della sua consacrazione permanente avvenuta il 31 luglio scorso per le mani di Mons. Pascarella presso la Basilica di Santa Restituta in Lacco Ameno.

Il 31 luglio, giorno della mia consacrazione, ho provato una emozione unica. Non ci sono parole per spiegare la grandezza del dono che ho ricevuto, non solo io, ma tutta la Chiesa. Tutte le vocazioni, dalla vita consacrata al matrimonio, ma anche all’essere madre o figlia, hanno una particolare bellezza e io sono grata a Dio per avermi chiamata a essere tutta sua.

Per tanti anni ho cercato la mia vocazione su strade diverse, ma tutte queste esperienze belle, a volte difficili, mi hanno aiutata a comprendere che l’unica certezza che abbiamo in questa vita è Gesù Cristo. Lui è quel luogo sicuro che tante volte siamo portati a cercare fuori di noi, mentre in realtà è dentro di noi; il nostro cuore diventa una piccola clausura dove coltivare l’amore di Dio.

La consacrazione laicale, come tutte le altre forme di vita consacrata, ci porta a stringere un patto d’amore con il Signore, attraverso i Consigli evangelici, cioè con i voti di povertà, obbedienza e castità, che per me sono diventati la strada per vivere già su questa terra una goccia di paradiso. Non vivo i voti come una privazione, al contrario: come un passo verso la libertà interiore che tante volte il mondo, con le sue false illusioni, vuole portarci via. Poiché questa mia scelta è nata dal desiderio di amare Colui che mi ha amata per primo, oggi sono qui a ringraziarlo per avermi dato la fede e il coraggio per confermare il mio sì a Lui per la vita eterna, mentre sono circondata dall’affetto e dalla vicinanza di tante persone a me care. È vero: vivendo nel mondo sono esposta a tanti rischi, ma non ho paura, perché so che anche la mia vocazione è fondata sul Suo amore per me e non sulla mia piccolezza.

Durante il mio cammino di discernimento, gli esercizi ignaziani mi hanno aiutata a crescere nella relazione con il Signore e ancora oggi continuo a praticarli: in fondo penso che ciascuno di noi ha bisogno di trovare dei momenti durante la giornata per fermarsi, fare silenzio e lasciare che la parola di Dio possa parlare al nostro cuore e alla nostra vita, come una bussola che indica il cammino.

La consacrazione laicale è la conferma che ciascuno di noi, nello stato di vita in cui è chiamato ad essere, può vivere questa relazione intima con il Signore, basta cercarlo e lasciarsi guidare da quell’amore. Il rischio che corriamo è quello di farci travolgere dagli impegni quotidiani, perdendo l’opportunità di gustare la presenza del Signore in ogni attimo della nostra vita e fare di ogni esperienza una occasione per amare di più. Come ci ricorda Sant’Ignazio di Loyola, non è tanto il sapere che soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare interiormente le cose.

Ancora oggi non comprendo a pieno la grandezza di un passo così importante, ma ho la certezza che a guidare la mia vita è il Signore. Non dimenticherò mai il giorno in cui il carissimo Vescovo Pascarella, dopo ave ascoltato la mia storia e aver approvato la Regola di vita che avevo scritto, si è reso disponibile per consacrarmi con le sue preziosissime mani. È in quel momento che ho avuto la conferma che era proprio il Signore a guidarmi e, anche se ancora non comprendevo del tutto, dovevo continuare a camminare. Così i miei voti, che per mancanza di un Ordine religioso dovevano essere voti privati, grazie al Vescovo sono diventati ufficialmente pubblici. Ricordo benissimo il giorno della mia consacrazione. Nonostante l’emozione, ero molto serena e una grande pace mi accompagnava. Mi hanno colpito molto le parole piene di amore paterno che il Vescovo mi ha rivolto durante l’omelia, parole che si sono impresse nel mio cuore e mi accompagneranno in ogni passo del mio cammino.

La pace, la serenità di quel momento sono esplose in una grande gioia al temine della celebrazione, quando, incrociando gli sguardi di tutti i presenti, ho provato una emozione fortissima. La Basilica di Santa Restituta era piena di gente e io li conoscevo tutti! In quel momento avrei voluto avere braccia così grandi da poter stringere tutti a me, non solo i presenti, ma anche i lontani, che con la loro preghiera mi hanno sostenuto e accompagnata.

Il mio ringraziamento particolare va certamente al Signore, alla Beata Vergine Maria e a tutti i Santi che mi sostengono e mi accompagnano e al Vescovo Gennaro Pascarella che con amore paterno mi ha sempre accolta e compresa, al Vescovo Carlo Villano che mi ha accompagnata con la sua preghiera; ringrazio inoltre il mio Parroco Gioacchino Castaldi, don Gino Ballirano, don Emanuel Monte, don Cristian Solmonese, don Antonio Mazzella, il diacono Antonio, che erano presenti alla celebrazione, e tutti i sacerdoti di Ischia.

Ringrazio anche i Padri Gesuiti, p. Giuseppe Trotta, p. Carlo Chiappini, p. Renato Colizzi, p. Michele Papaluca che mi hanno seguita durante il cammino di discernimento e di preghiera, tutta la comunità di Lacco Ameno, cui sono particolarmente legata, la comunità di Casamicciola, con la quale, dopo tanta sofferenza, ho avuto il piacere di condividere una grande gioia, la comunità di Ischia con tutti i fratelli e le sorelle di preghiera, la comunità di Forio e tutti i volontari della Caritas Diocesana, della Cittadella della Carità di Forio, i giovani della Pastorale Giovanile Diocesana e di tutte le altre realtà parrocchiali e diocesane che conosco, i seminaristi Ivan, Francesco e Angelomaria e la mia famiglia.

Grazie a tutti per aver reso quel momento ancora più bello con il vostro amore e la vostra presenza, segno visibile del volto di Cristo.

Giovanna Impagliazzo

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