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L’amore gratuito che genera vita

Alla Cittadella della Carità in Forio quest’anno si è realizzato il primo Campus estivo. Diversi i protagonisti di questa iniziativa: i bambini e i giovani di Monterone, le loro famiglie e diversi volontari provenienti dalla parrocchia di San Michele Arcangelo e delle altre parrocchie del Decanato di Forio. Tante sono state le persone coinvolte provenienti anche da culture e religioni diverse.

Il cuore pulsante di tante mamme desiderose di costruire un luogo sicuro per i propri figli e per tutti i bambini del quartiere, ha messo in moto una serie di attività ed iniziative, che hanno visto coinvolte l’Associazione sportiva “Forio Basket” e l’Associazione di promozione sociale “Drago verde”.

Il responsabile della A.S. “Forio Basket”, Vito Iacono, insieme ai suoi collaboratori, ha coinvolto con amore e dedizione tanti ragazzi che ogni settimana si incontravano nel campetto delle Scuole Medie di Forio, per attività di calcio, basket e giochi di squadra. Bellissima è stata anche la collaborazione con l’Associazione “Drago verde”, un gruppo di giovani che insieme a Francesco Calise si sono messi a disposizione per creare un luogo sicuro per tanti giovani che ogni sabato sera si incontravano alla Cittadella per condividere i sogni e la vita attraverso giochi di società.

L’amore gratuito con cui queste due associazioni hanno collaborato con la Cittadella ha creato un ponte tra la Chiesa e tanti giovani. Le volontarie della Cittadella della carità, che hanno messo a disposizione il loro tempo e il loro impegno, si sono prese cura di questi ragazzi coinvolgendo anche i loro genitori in gite organizzate. Questi momenti, come la visita al “Little Ranch” o il giro in barca, finanziati dai fondi dell’8xmille, sono stati utili per consolidare queste relazioni e condividere la bellezza dell’amore gratuito che genera vita nella Chiesa e nella società.

In questo ultimo periodo ha ripreso anche l’attività di doposcuola, per aiutare i ragazzi in difficoltà a prepararsi al nuovo anno scolastico. Indispensabile l’aiuto delle volontarie che, nel silenzio, hanno sostenuto questi giovani ragazzi. Grazie ai fondi dell’8xmille è stato possibile inserire nell’Equipe della Cittadella due figure professionali: una psicologa e una educatrice, per sostenere il volontariato nelle situazioni più fragili, con una attenzione particolare alla povertà educativa.

Oggi più che mai siamo chiamati a rispondere all’urgenza educativa ed è nostro dovere sostenere le famiglie del territorio promuovendo conoscenza, relazione e inclusione, per mostrare a tutti il vero volto di Dio. L’esperienza del Campus estivo ha acceso una grande speranza che ci vede coinvolti in una programmazione che si proietta nel futuro, ma sempre partendo dall’ascolto e dall’accoglienza delle diverse richieste di aiuto, dai bisogni e dalle necessità del territorio.

È nostro desiderio potenziare l’attività di doposcuola, per permettere ai ragazzi di sviluppare al massimo le proprie capacità. Molto spesso la povertà educativa nasce da situazioni irrisolte che ci portiamo dentro e che non riusciamo a gestire. Per rispondere a questo bisogno si è pensato di coinvolgere i genitori dei ragazzi e accompagnarli in questo compito difficile. Con l’aiuto di alcune figure professionali ci proponiamo di camminare insieme per andare incontro alle famiglie lì dove si sentono più fragili.

Visti i risultati del campus estivo, siamo decisi a continuare le attività sportive con una certa frequenza, cui aggiungere attività ludiche per condividere la fraternità e andare incontro alla fragilità dei giovani, integrare con serate dedicate alla proiezione di film, gite organizzate e incontri a tema, e anche con attività psicoeducative, per aiutare i giovani adolescenti a conoscersi meglio e a prendere contatto con il loro mondo interiore e dare ai loro genitori gli strumenti utili per accompagnare i loro figli e rispondere alle diverse sfide del nostro tempo.

Naturalmente tutta questa programmazione è affidata alla grazia dello Spirito Santo che, di fronte ai nostri limiti e alle nostre miserie, ci ricorda che “Non è importante quanto si dà, ma quanto amore si mette nel dare” (Madre Teresa di Calcutta).

di Giovanna Impagliazzo

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