Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Carlo Villano per l’ingresso di don Pasquale Mattera a guida della comunità parrocchiale della SS. Annunziata in S. Maria delle Grazie in Lacco Ameno
Nel giorno in cui la Chiesa ricorda i SS. Angeli Custodi, il 2 ottobre scorso, un nuovo angelo custode, don Pasquale Mattera, è giunto a guidare la comunità parrocchiale di Lacco Ameno, la quale per l’occasione ha aperto e vestito a festa le sue Chiese, esponendo anche la statua di S. Restituta nell’omonimo Santuario, evento raro e riservato a occasioni speciali.
La celebrazione eucaristica che ha segnato l’inizio del mandato del nuovo parroco è stata celebrata nella chiesa della Madonna delle Grazie ed è stata presieduta dal Vescovo Carlo. Nell’omelia il Vescovo ha voluto sottolineare, ricordando le figure degli angeli nella Scrittura, le dimensioni dell’accompagnamento e della via, che accomunano sia la funzione degli stessi angeli, sia la figura del parroco. Via e cammino – ha detto – sono parole che emergono dalla Liturgia della Parola nel giorno della festa degli Angeli Custodi e si adattano perfettamente al senso del camminare insieme delle comunità ecclesiali. Il camminare insieme si coniuga con l’ascolto della Parola e continua nella storia cristiana grazie al sì che il parroco pronuncia, ma anche al sì di tutti coloro che si pongono in ascolto della parola di Dio. Ma nella tradizione biblica gli angeli sono anche messaggeri della volontà del Signore e si inseriscono nella storia della Salvezza con forza in momenti chiave, dando spesso una svolta fondamentale agli eventi. Cosi ha precisato il Vescovo:
«Se stasera diamo inizio al ministero di don Pasquale in questa comunità, che si inserisce in un cammino secolare, la preghiera che possiamo esprimere è che don Pasquale possa essere anche lui messaggero di Dio, testimone della sua volontà, in questa comunità che è chiamato a guidare nel suo cammino».
Accompagnare il cammino è una immagine quanto mai attuale, in questi anni di sviluppo del Sinodo voluto da Papa Francesco. Il Vescovo Carlo ha sottolineato come nel cammino sinodale siamo tutti responsabili sia del cammino che dell’annuncio del Vangelo e per tale motivo non si può non chiedere al nuovo parroco – ha proseguito – di accompagnare tutti nella consapevolezza che è possibile far emergere i vari carismi di partecipazione e testimonianza dell’amore e della bontà di Dio. Ma quale via seguire per realizzare tutto questo? La risposta è nelle parole di S. Paolo, nel brano tratto dalla Lettera ai Filippesi che è stata presentato come Seconda Lettura:
«Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù, per entrare nella volontà di Dio e di Gesù, per vivere testimoniando fino in fondo il Vangelo con il vostro stile di vita, ma anche di pensiero e di linguaggio»
Questo è possibile solo se ci impegniamo ad avere in noi gli stessi sentimenti che furono di Gesù: amore che diventa concreto, non sentimentalismo superficiale, comunione, correzione fraterna:
«Camminare insieme significa procedere tenendosi per mano, modellando il nostro passo su quello dell’altro, senza giudicare, vedere l’errore, e accogliere nel correggere, ascoltando l’altro fraternamente»
Proseguendo con le parole di S. Paolo, il Vescovo ha sottolineato come questa condotta di vita, fatta a immagine del modello che Cristo ci ha insegnato, consentirà che “ogni ginocchio si pieghi nel nome di Gesù”. L’inginocchiarsi è il segno del servizio, piegarsi davanti a Gesù equivale all’inginocchiarsi davanti ai discepoli, al prossimo, così come ha fatto Gesù. Ma questo è possibile se si diventa piccoli come i piccoli del Vangelo.
Infine ha concluso, rivolgendosi a don Pasquale:
«Ti auguriamo di vivere così il tuo sacerdozio, come ha fatto Gesù e con i suoi stessi sentimenti, donando te stesso e tutta la tua vita fino alla fine delle tue forze fisiche, nell’amore di Cristo, quell’amore che un giorno ti ha fatto dire sì alla chiamata del Signore».