Parrocchia S. Sebastiano Martire – Barano
Non solo alimenti, non solo assistenza agli indigenti, la Caritas Diocesana stende la sua preziosa mano anche verso i giovani, quelli spesso dimenticati, che ciondolano per il paese alla ricerca di avventure e novità e che sono spesso senza alcun controllo da parte degli adulti. Grazie ad un progetto elaborato dagli operatoti Caritas, la Parrocchia di San Sebastiano Martire di Barano ha potuto avere accesso ad alcuni fondi che hanno permesso di istituire, a partire dal gennaio di quest’anno, corsi gratuiti di strumento musicale rivolti ai giovani. I corsi sono tenuti da Aniello Di Iorio (chitarra e basso), Piero D’Ambra (percussioni), mentre Erica Versiero cura il coro. I corsi hanno avuto un buon successo, (questa estate il gruppo di ragazzi che ha frequentato i corsi ha partecipato al concorso “Una voce per Antonia”, classificandosi al secondo posto con la cover di un famoso brano) e hanno suscitato l’interesse anche di altri giovani, ma – ci dicono dalla Parrocchia – non ci sono abbastanza fondi attualmente per proseguire:
«Al momento mancano risorse umane e materiali per poter seguire tutti i ragazzi. Molti di essi non hanno alle spalle famiglie con risorse economiche che consentono l’acquisto di uno strumento musicale, ma il nostro obiettivo è quello di raggiungere e coinvolgere tutti i giovani che frequentano la piazza del paese, che passano pomeriggi e serate spesso senza controllo e sviluppano tendenza a compiere atti vandalici, oltre ad essere a rischio di microcriminalità».
Quanto si legge nel progetto presentato per l’accesso ai fondi è piuttosto preoccupante e disegna un profilo comportamentale tra i giovani che è necessario arginare e curare:
«Il territorio di riferimento ha come luoghi di aggregazione, oltre la parrocchia, la piazza e alcune attività commerciali, le quali spesso si rivelano vere e proprie trappole per giovani e giovanissimi: agenzie di scommesse, bar provvisti di slot-machine e facile accessibilità a bevande alcoliche. Il parco giochi presente nella piazza è stato più volte vandalizzato, oltre ad essere luogo di consumo di alcol e droghe e incontri amorosi. Tra i residenti vi sono molti stranieri, con le proprie tradizioni e abitudini culturali, ben integrati nel tessuto sociale baranese, ma spesso in aspro conflitto tra loro. Anche a livello umano si assiste ad uno strapotere dei social con una preoccupante tendenza all’alienazione giovanile, aumento di episodi di bullismo e cyber-bullismo, impoverimento culturale, disorientamento e liberismo sessuale».
Ci auguriamo che si possano trovare nuovi fondi per sostenere le iniziative della Caritas a favore dei giovani.