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Addio a Nicola Pantalone

“Oggi un fiume d’amore ha inondato la nostra casa e la chiesa di Sant’Antonio per l’ultimo saluto a Nicola…”

Con queste parole la moglie Luciana ha ringraziato tutti coloro che in questi giorni hanno partecipato al lutto di tutta l’isola per la morte di Nicola Pantalone, ma è un fiume che non si arresta, e che continua a ingrossarsi delle centinaia di ricordi che la gente di Ischia condivide. Due sono gli argomenti onnipresenti nelle parole degli amici, di quelli che l’hanno conosciuto e amato: la sua musica, e la sua signorilità. Napoletano di nascita, ischitano di adozione, Nicola Pantalone è stato un artista poliedrico, capace di passare con nonchalance dal jazz alla musica classica, dalla bossa nova alla canzone napoletana: una lunghissima carriera caratterizzata dalla sua voce inconfondibile, dalla sua verve, dalla musicalità della sua chitarra, dalla brillantezza e dalla poesia dei suoi arrangiamenti. La sua musica, colonna sonora di Ischia per decenni, era la sua lingua, che offriva a tutti con garbo ed eleganza perché, come diceva lui stesso, amava “comunicare col resto del mondo con il linguaggio più armonizzante, più pacifico, più convincente e simpatico che esista: la Musica.”

Ma ancor di più di “Nick” ci resta il modo di fare: il sorriso sempre aperto e accogliente, la gentilezza con cui riusciva a far sentire importante chiunque si fermasse a scambiare due parole con lui, la disponibilità in qualunque momento, un senso dell’amicizia fortissimo, l’eleganza e la nobiltà d’animo, lo schierarsi a sostegno degli artisti isolani emergenti, la gentilezza, l’onestà, l’umiltà e la classe che sempre lo hanno contraddistinto…

 In poche parole, Nicola Pantalone non era solo un artista straordinario, ma – anche e soprattutto – era una persona per bene, un galantuomo. E andarsene lasciando questo ricordo di sé è il regalo più grande che ci abbia fatto.

di Silvia Privitera

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