L’arrivo a Ischia del Direttore di Radio Vaticana-Vatican News, Massimiliano Menichetti, per trasmettere il messaggio sull’Intelligenza Artificiale che il Papa ha scritto in previsione della LVIII Giornata Mondiale della Comunicazioni Sociali (12 maggio 2024), è stato l’occasione per capire quanto sia di enorme importanza iniziare a contestualizzare questo potente strumento e sondare i limiti etici del suo uso.
L’intelligenza artificiale è una delle tecnologie più rivoluzionarie e promettenti del nostro tempo, ma anche una delle più temute e fraintese.
Anticipata nei romanzi di fantascienza agli inizi degli anni Cinquanta e portata in seguito sul grande schermo, nell’immaginario collettivo ha fatto nascere l’idea che, con una sufficiente potenza di calcolo e di interconnessione, l’AI (Artificial Intelligence) possa sottomettere o addirittura portare all’estinzione il genere umano.
In realtà, l’intelligenza artificiale è uno strumento utile e potente per migliorare la qualità dei lavori e della vita, se usata in modo responsabile ed etico. Ecco, è proprio su quest’ultimo aspetto che vorrei soffermare l’attenzione.
Se volessimo fare un paragone, l’intelligenza artificiale è come l’avvitatore elettrico usato al posto del cacciavite. Utilizzandolo per avvitare le travi di una casa, ci aiuterebbe a svolgere il compito in molto meno tempo che usando un semplice cacciavite, associando così un aspetto positivo allo strumento.
Ma se lo stesso avvitatore lo usassimo per affiggere cartelli per strada per infondere disinformazione e incitare allo scontro, conserverebbe ancora il suo valore benevolo?
L’intelligenza artificiale può fare la differenza in molti settori come la medicina, la sicurezza, oppure più semplicemente automatizzando i compiti ripetitivi, noiosi o pericolosi. Ad esempio, l’intelligenza artificiale può aiutare i medici a diagnosticare le malattie, i contabili a gestire le fatture, i giornalisti a reperire informazioni, i designer a creare immagini, i musicisti a comporre canzoni e così via.
Come vediamo, l’intelligenza artificiale ha il potenziale di trasformare positivamente molti settori e professioni, rendendoli più efficienti, qualitativi e personalizzati. Tuttavia, per sfruttare appieno i benefici dell’intelligenza artificiale, dobbiamo anche affrontare le sfide che essa comporta.
A differenza dell’avvitatore elettrico, questo strumento non ci viene fornito con il libretto di istruzioni e le avvertenze, e non ci sono attualmente limiti entro il quale possiamo utilizzarlo.
Per citare le parole del Papa nel suo messaggio, l’intelligenza artificiale “…suscita uno stupore che oscilla tra entusiasmo e disorientamento…”. Davanti all’entusiasmante potenza di avvitare velocemente la vite, sapremo fermarci prima di trapassare il legno, compromettendo il nostro lavoro e quello degli altri?
Queste e tantissime altre domande si affollano in questo momento di evoluzione. Dobbiamo essere consapevoli dei rischi etici, sociali e legali che l’intelligenza artificiale può generare: penso principalmente all’uso che se ne fa sui social media, per creare disinformazione, manipolazione e divisione.
Questo strumento è alla portata di tutti, ma occorre educazione e informazione su cosa sia l’intelligenza artificiale, il suo funzionamento e dove nell’utilizzo di questa libertà, possiamo compromettere la libertà di altri. In conclusione, l’intelligenza artificiale non è qualcosa di cui aver paura o di cui diffidare. È qualcosa di cui approfittare per migliorarci. Con un utilizzo etico e responsabile, l’intelligenza artificiale può essere uno strumento utile per migliorare il nostro benessere collettivo. Occorre solo fare un passo avanti a livello culturale e collaborare con chi sta già lavorando per far diventare questa nuova tecnologia aperta, positiva e di comunione per tutti.
2 comments
Ottima spiegazione dell’intelligenza artificiale ma prima di fasciarci la testa aspettiamo l’evoluzione della stessa che agevolerà sicuramente la nostra vita , sono ottimista.
Tutto molto semplice e intuitivo. Ottimo per un approccio iniziale per chi non è molto addentro a questa tecnologia rivoluzionaria. Il tutto potrà servire da base per far capire anche come viene generata Intelligenza Artificiale, e soprattutto resa disponibile per le innumerevoli applicazioni a cui si presta a beneficio dell’umanità. Infatti diverse persone pensano che I.A. sia nient’altro che l’utilizzo di risorse già prodotte ed esistenti, da aggregare tra loro. Ma non sanno di che tipo di strutture i grandi produttori devono dotarsi, dell’energia occorrente nel processo, della quantità di investimenti economici da impegnare, ecc. Occorre pian pianino far capire queste cose, e poi come evitare le distorsioni poco etiche dell’utilizzo di questa tecnologia. Ad Ischia si apre una frontiera tutta da esplorare. Giovanni, tu sei sicuramente un’avanguardia di primo livello, e da te ci aspettiamo molto!