Cari fratelli e sorelle delle Chiese di Pozzuoli e di Ischia,
vi scrivo per rendervi partecipi di un momento importante per la vita delle nostre diocesi: fedeli alla volontà di Papa Francesco che, in qualità di Vescovo di Roma, è chiamato a “presiedere nella carità tutte le Chiese”, da oggi e fino a venerdì vivremo a Roma la Visita ad Limina Apostolorum. Secondo le indicazioni del Papa, normalmente ogni cinque anni, i Vescovi diocesani sono chiamati a portare all’attenzione del successore dell’Apostolo Pietro e dei vari Dicasteri vaticani la vita delle Chiese loro affidate (cf. cann. 399 – 400 del CJC).
Noi vescovi della Campania vivremo questo appuntamento in uno stile di piena e fraterna comunione, fra di noi e di noi pastori campani con il Santo Padre.
Nella visita pastorale alla diocesi di Ischia del 5 maggio 2002 san Giovanni Paolo II ci consegnava lo stile dell’essere Chiesa del Signore: «resta in ascolto della Parola di Dio! Porterai così a compimento la tua missione, camminando sotto l’azione dello Spirito Santo». Ci esortava a diventare «un laboratorio privilegiato anche di quella tipica accoglienza, che i discepoli di Cristo sono chiamati ad offrire a tutti, da qualunque paese provengano e a qualsiasi cultura appartengano»: una esortazione a vivere il comandamento dell’amore e della accoglienza.
Giovanni Paolo II sottolineava con forza questa capacità di saperci ascoltare e accogliere gli uni gli altri; credo che il cammino comune delle nostre Chiese di Pozzuoli e di Ischia possa esserci di aiuto proprio in questa dimensione dal forte carattere sinodale. Anche a Pozzuoli il 12 novembre 1990 ci ha esortati a rinnovare la memoria storica delle nostre radici cristiane: «Apri le braccia e il cuore al Vangelo; accogli Cristo nelle tue famiglie, nelle tue istituzioni, nella vita di ogni giorno! Solo in lui splendono in pienezza la luce della verità e la fiamma dell’Amore!».
All’inizio del Tempo di Pasqua vogliamo fare nostra l’immagine dei discepoli che, dopo aver riconosciuto il Signore Risorto nel loro cammino verso Emmaus, inizialmente caratterizzato da uno sguardo impedito dalla sfiducia, ritornano poi a Gerusalemme pieni di gioia (cf. Lc 24, 33-35). Vogliamo vedere nell’icona di Emmaus l’immagine delle nostre Chiese: come i due discepoli tornano a Gerusalemme per raccontare l’incontro con il Risorto, anche noi in questi giorni della Visita ad Limina andiamo da Pietro per condividere e raccontare la presenza viva del Signore nelle nostre comunità!
Cari fratelli e sorelle,
vi porto con me! Con voi porto la ricchezza delle nostre Chiese, dei vostri volti, delle vostre storie, che in questi primi mesi di episcopato sono diventati anche i miei. In questo cammino ecclesiale che abbiamo intrapreso avverto la gioia di portare a Papa Francesco il nostro desiderio di seguire il Signore sulla via del Vangelo; una strada aperta dove non mancherà la fatica del cammino ma dove non ci saranno tolte la gioia e la speranza di camminare sulle strade nuove che il Signore ci indicherà.
Come l’Apostolo Paolo approdò a Pozzuoli e qui si fermò per una settimana prima di ripartire per Roma (cf. At 28, 13-14), così anche noi vogliamo rinnovare la nostra fede sulla testimonianza dei beati Apostoli Pietro e Paolo per continuare ad essere generati dal Vangelo (cf. 1 Cor 4,15)!
Chiedo a tutti voi di accompagnare noi vescovi con la preghiera incessante per accogliere nuovamente la Parola che ci verrà rivolta da Papa Francesco chiamato a “confermare i fratelli” (cf. Lc 22, 32).
don Carlo