L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il campo medico, offrendo opportunità senza precedenti per migliorare la diagnosi, le cure personalizzate e la gestione dei dati.
Abbiamo parlato tanto di Intelligenza Artificiale nei suoi risvolti sociali ed etici, prendendo in considerazione i vari campi in cui essa è applicata, ma questa volta voglio portarvi esempi concreti che riguardano i benefici per la persona come tale.
In campo medico già da tempo si usano forme di intelligenza artificiale che raccolgono grandissime quantità di dati medici e le catalogano in modo da fornire ai medici tutte le informazioni che necessitano per una diagnosi o una terapia.
Innanzitutto, consideriamo l’analisi delle immagini mediche. Già adesso l’IA può esaminare radiografie, risonanze magnetiche e scansioni TC per individuare tumori, fratture ossee e altre anomalie. Passi da gigante sono stati fatti nel campo della diagnosi del melanoma, dove l’addestramento dell’IA ha portato quest’ultima a superare i dermatologi umani nel rilevare il melanoma dalle immagini della pelle.
La medicina personalizzata è un altro ambito in cui l’IA eccelle. Analizzando dati genetici, storici clinici e risposte ai farmaci del paziente, l’IA crea piani di trattamento su misura. Il campo della farmacogenomica utilizza la grande potenza di elaborazione dati dell’IA per identificare quali farmaci funzionano meglio per un individuo in base al suo DNA.
Non solo, proprio in questo ambito, grazie all’IA c’è una forte accelerazione nella scoperta di nuovi farmaci, dovuta all’analisi di tutta questa mole di dati. Addirittura, alcuni algoritmi sono stati utilizzati per indentificare potenziali candidati farmaci per malattie come l’HIV e il cancro.
L’IA è anche fondamentale per la gestione dei big data. Analizzando enormi quantità di dati clinici, l’IA identifica tendenze e predice risultati. Inoltre, può prevedere la diffusione di malattie infettive, come dimostrato durante la pandemia di COVID-19.
La robotica e la chirurgia si stanno evolvendo in qualcosa del tutto nuovo grazie all’IA. I robot chirurgici, assistiti dall’IA e guidati dal chirurgo durante l’operazione, eseguono procedure precise e meno invasive, riducendo il trauma per i pazienti e accelerando il recupero post-operatorio. Oltre a menzionare il sistema “da Vinci” già in ampio uso nella chirurgia cardiaca, un altro esempio italiano di questo sviluppo viene dalla Scuola Universitaria Superiore di Pisa, che è in prima linea insieme a centri di ricerca internazionali per lo sviluppo di quella che viene definita la soft-robotics.
La caratteristica principale di questa scienza è di consentire l’uso di materiali deformabili, pieghevoli e morbidi insieme all’affidabilità e alla precisione tipiche della robotica. Con questa nuova evoluzione è possibile per il soft-robot accedere a quelle parti del corpo difficili da esplorare per un robot dalla rigidità tradizionale. Anche in questo campo si discute sui problemi etici e di sicurezza dei dati che possono portare ad un errato utilizzo di tale tecnologia, ma l’integrazione responsabile dell’IA nella pratica medica rappresenta una promettente frontiera per migliorare la salute umana.