La popolazione mondiale sta prendendo coscienza di questo strumento che attraversa tanti aspetti delle nostre vite quotidiane. Vediamo dettagliatamente cosa risulta dall’AI Index 2024.
Lo studio portato avanti dall’Università di Toronto offre un’analisi completa sulla percezione globale da parte della popolazione mondiale nei confronti dell’intelligenza artificiale generativa come Chat-GPT.
Il campione analizzato consiste di 22.816 persone comprese tra i 16 e 74 anni in 31 paesi.
Uno dei primi dati emersi è che la popolazione a conoscenza di questa tecnologia è aumentata del 10% rispetto al 2022. Tuttavia, la metà di questo campione, in aumento anche esso rispetto all’anno precedente, esprime insicurezza e nervosismo nei confronti di questo strumento.
Scorrendo la lista delle popolazioni intervistate, troviamo nazioni con forti tendenze tecnologiche ad esprimere un impatto favorevole dell’intelligenza artificiale. In Europa, stati come Germania, Olanda e Belgio sono favorevoli all’introduzione dell’intelligenza artificiale nella propria realtà. L’Italia invece è bilanciata tra i favorevoli e i contrari, da un lato troviamo chi è già addentro alla materia e la usa quotidianamente, mentre dall’altro lato troviamo chi esprime nervosismo quando si parla di IA.
Divario generazionale
Lo studio analizza il sentimento degli intervistati su come l’IA impatterà il mondo del lavoro nei prossimi 5 anni. A fronte di un 57% che afferma di trasformare la propria attività lavorativa con l’inserimento dell’IA, abbiamo un 37% che si sente minacciata da questa tecnologia e che crede di essere sostituita.
Le generazioni più giovani sono inclini a comprendere che l’IA sarà un complemento della loro carriera, al contrario delle generazioni più anziane. Indubbiamente per chi si affaccia sul mondo del lavoro ed entra a far parte di una azienda che già utilizza questo strumento, è un grande vantaggio cognitivo, rispetto a chi deve formarsi per rimanere al passo.
In mezzo ci sono gli individui con redditi più elevati, maggiore istruzione e ruoli decisionali che sono più propensi a prevedere come la loro attività possa essere influenzata dall’IA, e quindi comportarsi di conseguenza.
IA e intrattenimento
Il sondaggio esplora inoltre l’impatto che gli intervistati credono che l’IA avrà su vari aspetti della loro vita, come la salute e l’intrattenimento. Su argomenti come la gestione del tempo e l’intrattenimento, la maggior parte ha visto l’IA in modo positivo. Ad esempio, il 54% dei rispondenti globali concorda sul fatto che l’IA migliorerà l’efficienza dei loro compiti, e il 51% crede che l’IA migliorerà le opzioni di intrattenimento come TV, film, musica e libri. Tuttavia, lo scetticismo è più evidente in altre aree. Solo un terzo della popolazione prevede che l’IA migliorerà la loro salute, stimolerà l’economia e migliorerà il benessere generale.
Anche in questo caso c’è una sostanziale distanza generazionale tra chi crede che l’IA avrà un impatto positivo nella propria vita: i Boomers si fermano al 43%, mentre i ZGen arrivano fino al 57%.
Conclusione: verso un futuro con l’IA?
L’AI Index 2024 evidenzia una crescente consapevolezza e un utilizzo diffuso dell’IA, con emozioni contrastanti tra entusiasmo e timore. L’impatto percepito dell’IA varia a seconda di fattori come la regione geografica, l’età, il reddito e l’istruzione. È fondamentale promuovere una comprensione più profonda dell’IA e dei suoi benefici per ridurre le paure e favorire un’adozione responsabile di questa tecnologia rivoluzionaria.