Martedì 28 maggio nella chiesa di Santa Maria di Portosalvo in Ischia Porto, l’equipe itinerante responsabile del cammino neocatecumenale nell’Isola di Ischia (oltre che di alcune diocesi del Nord Campania e della Regione Molise), composta dalla coppia Mauro e Natalia Covarelli con il presbitero don Alessandro e il seminarista Luca, hanno presentato a Mons. Carlo Villano, Vescovo di Ischia, le diciannove comunità presenti nelle parrocchie dell’Isola di Ischia.
La celebrazione presieduta dal Vescovo e molto partecipata dai presenti è iniziata con i vespri del giorno, e vi hanno preso parte quasi tutti i parroci delle nove parrocchie dell’isola ove è presente il cammino neocatecumenale.
Prima di dare la parola al Vescovo, il responsabile dell’equipe itinerante, che da circa 15 anni conduce il cammino sull’Isola di Ischia, ha presentato la realtà delle comunità del cammino neocatecumenale presenti nell’isola, illustrando come dallo stesso siano anche scaturiti carismi come vocazioni al presbiterato (Don Antonio Scala), e famiglie in missione come quelle di Enzo ed Annalisa con i loro cinque figli ad Eindhoven (Olanda) e Antonio e Tina con i loro quattro figli a Bordeaux (Francia), le quali da più di un lustro hanno lasciato la ridente isola di Ischia per vivere trapiantate in contesti totalmente scristianizzati nella nuova forma della “implantatio ecclesiae” – un po’ come faceva S. Benedetto – fortemente voluta da San Giovanni Paolo II e successivamente da papa Benedetto XVI e Papa Francesco.
Il responsabile dell’equipe itinerante ha poi disegnato sinteticamente al Vescovo di Ischia le varie tappe del Cammino neocatecumenale che si conclude con la rinnovazione delle promesse battesimali la notte di Pasqua nella Chiesa Cattedrale alla presenza dell’Ordinario del luogo, rappresentando come oggi urga ai fedeli riscoprire la bellezza e la ricchezza delle radici della propria fede attraverso una delle modalità della iniziazione cristiana nata dal Concilio Vaticano II, costituita dal carisma del cammino neocatecumenale che ha dato prova della validità dell’itinerario di riscoperta del battesimo con i frutti che Dio ha donato alla Chiesa in questo ultimo cinquantennio di vita per il tramite dello stesso.
Il Vescovo mons. Carlo Villano, ha sottolineato il bene che le comunità neocatecumenali fanno e sono chiamate a incrementare nell’Isola di Ischia, soprattutto in un momento in cui il rischio che corrono molti fedeli è quello dell’auto isolazionismo e mancanza di relazione anche all’interno della parrocchia, pericolo che si affronta vivendo in piccole comunità che salvano e vivificano la parrocchia (“comunità di comunità”), e trasmettendo la fede ai figli e alle giovani generazioni.
Il Vescovo ha chiuso il suo intervento richiamandosi alla caratteristica di ogni ministero episcopale che è “l’unità”, ed incoraggiando le comunità neocatecumenali presenti al servizio della evangelizzazione con particolare attenzione alle parrocchie più deboli e bisognose presenti nell’isola e soprattutto assicurando la vicinanza ai fratelli di Pozzuoli che vivono un particolare momento di precarietà, senza però far mancare la preghiera per la pace nel mondo.
Alla fine delle celebrazione le comunità neocatecumenali hanno fatto dono al vescovo di una particolare croce da collo assicurando il loro impegno al servizio dell’evangelizzazione della diocesi e del mondo.