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“Gesù non ci abbandona mai”

Domenica 2 giugno presso la Parrocchia Maria SS. Madre della Chiesa si è svolta la messa in ricordo del 9° anniversario della scomparsa di Antonia Spedicati. Il parroco, don Luigi Trani, ha voluto che, a corredo della sua omelia sull’importanza dell’eucarestia, in occasione del Corpus Domini, fosse letto un testo che accomunasse Antonia con l’eucarestia. Ecco il pensiero di Anna Fiore.

“Gesù esiste davvero e non ci abbandonerà mai. Questa è la frase che campeggia in alto al centro della sala di questa parrocchia. La sala è dedicata ad Antonia. La frase è la sua. Una frase semplice, ma solo all’apparenza. Sono parole profonde e intrise di significato, uscite dal cuore di una ragazzina di quindici anni. Antonia sapeva che Gesù esisteva davvero perché lei lo aveva veramente incontrato nel suo cuore e nella famiglia parrocchiale e, quando hai consapevolezza che Lui esiste, hai conoscenza anche del Suo amore e quindi certezza che Lui non ti abbandonerà mai. Come una ragazzina appena entrata nell’adolescenza poteva avere una tale certezza? Tutti abbiamo dinanzi agli occhi il suo viso sorridente, la ricordiamo con affetto e sappiamo quanto lei fosse determinata, ma chi era Antonia? Cosa ci racconta la sua vita per farci comprendere quanto questo Gesù fosse vitale per lei? L’ho incontrata per la prima volta il mio primo giorno da catechista. Ero tremendamente emozionata e timorosa di affrontare questi bambini. Antonia mi colpì subito. In questi anni da catechista ho potuto più volte constatare che i bambini sono affascinati da Gesù, contenti di incontrarlo, di ascoltare parlare di Lui ma c’è sempre quel bambino, quella bambina, che ha quel qualcosa in più. Te ne accorgi dalle domande che pone, da come ascolta, dalle riflessioni che fa. Antonia in questo era speciale. Era partecipe sempre, tanto che la mamma (anche lei catechista con me) spesso la esortava a placare un po’ il suo entusiasmo. Ricordo la sua preoccupazione di non poter prendere Gesù quella prima volta perché si era ammalata di varicella e temeva di non guarire in tempo! Sappiamo tutti anche il suo grandissimo e precoce desiderio di cantare nel coro, diventandone ben presto la principale animatrice.

Desiderava diventare insegnante e forse anche per questa attitudine non poteva sopportare di vedere un amico in difficoltà e si spendeva affinché tutti avessero buoni voti, aiutando, esortando, incoraggiando. Anche negli incontri parrocchiali con altri giovani era sempre sincera, spronava all’impegno, era sempre diretta e vera. E per questo enormemente amata.

Conservo gelosamente i messaggi che ci scambiavano per organizzare alcune attività con i bambini del catechismo: sempre gioiosa e coinvolgente.

Antonia quando prendeva un impegno con qualcuno si dedicava con tutta se stessa per portarlo a compimento.

Chi ha avuto da lei anche piccolissime attenzioni, come essere aiutata a scendere dall’auto, viene ricordata perché quella gentilezza aveva un sapore speciale. Ecco chi era Antonia: una ragazza che aveva avuto un vero e profondo incontro con Gesù perché è vero che ci sono doti innate, comportamenti appresi in famiglia, ma è solo ‘quell’incontro’ che colora tutto di un amore che è superiore. Gesù prima di lasciare questo mondo ci ha donato l’Eucarestia per rimanere in mezzo a noi.

Questo dono immenso è strumento per diventare come Lui. Cosa viene a dirci, a distanza di nove anni dalla sua salita al cielo, Antonia, con la sua vita, con il suo esempio? Come ancora oggi viene a pungolarci, come era nel suo carattere, affinché non viviamo una fede stanca, fatta solo di riti e abitudine. Cosa vuole dirci oggi giornata del Corpus Domini? Che Gesù esiste davvero, è presente vivo e vero nella Santissima Eucarestia, è con noi ogni giorno fino alla fine del mondo e quindi non ci abbandonerà mai.

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