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Apostola della devozione allo Spirito Santo

Elena Guerra (1835-1914)

“Una notizia gioiosa attesa da tempo”. Commenta così a caldo, mons. Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca, la notizia relativa alla convocazione, da parte del Papa, di un Concistoro riguardante la canonizzazione di Elena Guerra, fondatrice delle Oblate del Santo Spirito che verrà proclamata santa grazie a un miracolo in Brasile.

La sua vita, segnata da malattie e fede in Dio, la portò a promuovere il culto dello Spirito Santo, sostenuta anche da Papa Leone XIII. “Credo sia l’occasione – dice mons. Giulietti al Sir – per riscoprire una figura straordinaria frutto di una Chiesa, quella lucchese, che tra fine Ottocento e inizio Novecento ha donato alla Chiesa uomini ma soprattutto tante donne straordinarie come Gemma Galgani, Assunta Marchetti, Maria Domenica Brun Barbantini e altre. Insomma, beate e sante che hanno vissuto e operato a Lucca e che insieme alla nostra Elena Guerra, ci riportano con forza la bellezza del ruolo della donna nella Chiesa.

Ciascuna di loro incarna una risposta straordinaria ispirata da Dio alle istanze del tempo e tutto questo ci fa capire che c’è una vitalità ecclesiale tutta al femminile”. Inoltre – aggiunge l’arcivescovo di Lucca – con Elena Guerra c’è poi da scoprire il tema dello Spirito Santo. È importante ricordare che fu lei a stimolare Papa Leone XIII a produrre documenti sullo Spirito Santo, contribuendo a diffondere la conoscenza e il culto dello Spirito Santo. Da questa donna viene una sensibilità che va a vantaggio di tutti. Lei ci fa capire che mai come oggi c’è bisogno di una chiesa che più che di scelte strategiche sia pronta a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo.

Credo quindi che tutto questo lasci – conclude Mons. Giulietti –alla chiesa di Lucca un patrimonio enorme. Una responsabilità anzitutto, visto che Papa Francesco propone a tutta la chiesa la figura e l’opera di questa donna. Noi lucchesi, per primi, siamo quindi chiamati a riprendere i suoi insegnamenti e farli nostri e poi come Chiesa siamo invitati tutti a farci strumento di evangelizzazione. Ci aspettiamo che tanti si facciano pellegrini per venire a Lucca e a visitare il santuario dove è conservato il suo corpo e le sue reliquie. Una profezia che, alla vigilia del Giubileo, ci chiama ad un’accoglienza grande che rappresenta un segno per questo tempo comunque pieno di speranza”.

di Filippo Passantino – Sir


Elena Guerra (1835-1914), “Apostola della devozione allo Spirito Santo”, definizione di san Giovanni XXIII nella circostanza della beatificazione della madre fondatrice delle suore “Oblate dello Spirito Santo”. Con queste parole Papa Roncalli volle salutarla beata: “Leone XIII prestò attenzione alle suppliche di lei… La mirabile enciclica ‘Divinum Illud Munus’ (1897) sembrò porre il suggello alle umili istanze anche di quest’anima religiosa. Se d’allora in poi la Chiesa celebra con maggiore solennità la novena della Pentecoste, se a tante anime docili all’appello del Pontefice si dischiusero nuovi orizzonti di santità e di apostolato, si può pensare con gratitudine a colei di cui si servì la Provvidenza per influire nel gesto del Nostro Predecessore, in seguito al quale come un fremito di vita nuova pervase tutta la Chiesa” (Discorso di Giovanni XXIII per la beatificazione di Elena Guerra, 26 aprile 1959).

Ma di quale “influenza” parlava Giovanni XXIII? È sufficiente rileggere una parte della prima e della seconda delle tredici lettere inviate da Elena Guerra a Papa Leone XIII (dal 1895 al 1903) per comprendere l’incidenza del suo pensiero su due scelte “storiche” operate dal sommo Pontefice: la pubblicazione della prima enciclica dedicata allo Spirito Santo (Divinum Illud Munus, 1897) nella quale la Terza Persona della Trinità è definita “il grande Sconosciuto”; la promulgazione della Novena allo Spirito Santo (Provida Matris Charitate, 1895), poi decretata solennemente nell’enciclica e vivamente raccomandata a tutti i vescovi a breve distanza di tempo (Ad fovendum in christiano populo, 1902).

Ecco, allora, la richiesta di Elena Guerra a Leone XIII:“Santo Padre… si raccomandano tutte le devozioni, ma di quella devozione, che secondo lo Spirito della Chiesa, dovrebbe essere la prima, si tace. Si fanno tante novene, ma quella novena che, per ordine del Salvatore medesimo, fu fatta anche da Maria SS. e da tutti gli Apostoli, è ora quasi dimenticata. Si lodano dai predicatori tutti i Santi, ma una predica in onore dello Spirito Santo, che è quello che forma i Santi, quando mai si ascolta… Dunque, o Santo Padre, voi solo potete far sì che i Cristiani tornino allo Spirito Santo, affinché lo Spirito Santo torni a noi; abbatta il maligno impero del demonio, e ci conceda il sospirato rinnovamento della faccia della terra” (17 aprile 1895).

E ancora: “Ciò che interessa per impetrare un felice rinnovamento della faccia della terra, è la sostanza. E la sostanza è che i fedeli si uniscano in una preghiera unanime e incessante al divino Spirito per impetrare che finisca l’ostinata lotta contro la Chiesa dello spirito infernale, e che la Luce del Paraclito splenda sopra le tenebre dell’ignoranza e dell’errore, e così tornino al segno della Chiesa tutti gli increduli e i dissidenti… Oh, se il Veni, quel benedetto Veni, che dal Cenacolo in poi la S. Chiesa non ha mai cessato di ripetere, divenisse così popolare come l’Ave…” (17 novembre 1896).

Gli scritti di Elena Guerra possiedono una straordinaria freschezza spirituale; sono una “miniera” ancora tutta da scavare.

Colpisce il respiro profetico della sua testimonianza: la confidenza e la profondità di esperienza spirituale, praticate dalla santa lucchese e quotidianamente “insegnate” alle sorelle oblate, sono un fatto pressoché unico nella storia del rapporto di un’anima con la persona dello Spirito Santo, accostabile solo alle più grandi figure tra i dottori della Chiesa.

di Salvatore Martinez – Sir

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