Ancora una volta la nostra bella Ischia è stata in diretta su RAI 1 all’ora di pranzo, venerdì 16 agosto, per incantare tutti con le immagini dei suoi borghi e in particolare dell’eremo di San Nicola sul monte Epomeo.
Si sa che la chiesetta esisteva già nel 1459, quando venne citata in un documento del Pontano, e pare che sulla cima di questo monte, in anguste cellette, abbiano vissuto poi, per un breve periodo nel secolo successivo, un gruppo di monache clarisse al seguito di Beatrice Quadra. La rigidità del clima le costrinse presto a spostarsi sul Castello Aragonese, ma in quell’Eremo vissero in seguito diversi anacoreti, fino a Giuseppe d’Argouth (1704-1778), già comandante della guarnigione militare di stanza sull’isola, il quale, per esaudire un voto fatto a San Nicola, vi si ritirò a vita eremitica con dodici fidati compagni, divenuti come lui frati. A lui si deve l’ampliamento delle minuscole celle scavate nel tufo, un lettino fatto di legno, un crocifisso alla parete e una piccola finestra affacciata sull’isola. Solo questo. Il nulla, ma una vita fatta in preghiera e in ascolto di Dio, proprio lì, a un passo da Lui.
Ho avuto il dono, più volte, una cinquantina di anni fa, di salire sulla cima del monte Epomeo verso fine pomeriggio, fermarmi ad assaporare il tramonto, cenare alla semplice, buona, cucina di Luigi e dormire in una di quelle celle spartane, fredde anche d’estate, inutilmente avvolta in una vecchia coperta militare che pesava e non scaldava. Mi svegliavo al primo chiarore dell’alba, mi affacciavo dalla terrazza, nel silenzio sospeso che mi faceva trattenere il fiato, e mi sentivo nulla nell’infinito, a due passi dal cielo…
Siamo orgogliosi della nostra bella Ischia, meta di tante persone che hanno trovato in queste stradine, in queste terre, il loro angolo di paradiso e di ispirazione e magari anche una vocazione per una vita santa.