Nei tre giorni che precedono la festività dell’Assunzione di Maria Santissima in cielo, il parroco don Gioacchino Castaldi e i ragazzi della parrocchia Santa Maria delle Grazie in San Pietro hanno invitato la comunità a vivere un momento di preghiera e di fraternità.
Il triduo è stato pensato in modo che le persone si accostassero a Maria, la nostra Madre Celeste, in tre forme differenti: attraverso l’Ascolto della Parola di Dio, attraverso il Figlio Suo che si fa Pane di vita per noi e attraverso la preghiera che Lei Stessa ci ha lasciato, il Rosario.
Riscoprire la relazione con Dio è possibile tornando alla dimensione essenziale della vita cristiana: la Preghiera. È questo, infatti, l’anno dedicato alla riscoperta del valore e della realtà della Preghiera in vista del Grande Giubileo 2025. Il tema che ci guida all’anno Santo è quello della riscoperta di una grande virtù cristiana: la Speranza.
Vi raccontiamo brevemente l’essenza di queste tre serate così ricche di spiritualità.
“Ascolta… per lasciarti parlare!”: nella serata del 12 agosto si è tenuta una catechesi a cura di Don Enrico Petito il quale ci offerto una chiave di lettura nuova e più profonda del cantico del “Magnificat”, la preghiera di ringraziamento che Maria pronunciò in risposta al saluto della cugina Elisabetta. L’incontro è stato un invito all’ascolto profondo e alla riflessione interiore, un’occasione per permettere alla Parola divina di parlare al cuore dei fedeli, aprendo la strada a una connessione più integra e personale con il messaggio di fede, mettendo in discussione anche il nostro modo di pregare orientato solo ed esclusivamente alla richiesta e mai alla lode e al ringraziamento. La vera preghiera sta nella Parola di Dio stessa che, non solo rivela all’uomo il Signore, ma fa da specchio alla vita stessa del cristiano.
“Guarda… per lasciarti guardare!”: il giorno seguente la preghiera è stata incentrata sull’adorazione di Gesù Eucarestia. A guidare l’adorazione le riflessioni del Papa e dei padri della Chiesa su Maria “Primo Tabernacolo Vivente”. Mentre i fedeli potevano accostarsi al sacramento della Confessione, i testi delle meditazioni e i canti hanno offerto la possibilità di adorare Gesù entrando nel vivo del mistero non solo della sua incarnazione, ma di come tramite l’Eucarestia la sua presenza continui a vivere e dimorare in noi. Con questa certezza nel cuore, accompagnati ancora una volta dalle parole del “Magnificat”, i ragazzi hanno guidato la comunità nella preghiera con le parole significative di un canto: “Quel sì d’amore commosse Dio e Lei divenne la Madre Sua. E l’infinito cambiò la storia quando Maria accolse Dio… Il nostro sì con Lei diremo, la seguiremo lungo il cammino, accoglieremo la nostra storia come Maria accolse Dio”. Accogliere la nostra storia lasciandoci guidare dalla Parola e specchiandoci in Gesù Eucarestia è la sintesi di queste prime due tappe.
“Chiedi… per lasciarti dare!”: l’ultimo giorno, ormai nei primi vespri della solennità dell’Assunzione di Maria Santissima al cielo, in comunione con la chiesa di Gerusalemme, siamo stati invitati a pregare per il dono della Pace. Il Rosario, “catena dolce che ci rannoda a Dio”, è stato lo strumento di intercessione che ha costellato l’ultima serata di preghiera e meditazione. A guidare la riflessione nel meditare i misteri gloriosi, diversi testi del servo di Dio don Tonino Bello che ci hanno permesso di gustare tutta la bellezza della compagnia discreta di Maria nella nostra vita di fede. Nei misteri poi la possibilità di pregare il Signore della Pace con delle intenzioni particolari: nel primo mistero abbiamo accompagnato con la nostra preghiera tutte le famiglie della nostra parrocchia rappresentate dall’immagine della Sacra Famiglia che ha raggiunto l’altare; per il secondo mistero l’intenzione particolare per i bimbi anch’essi rappresentati da un segno, un peluche; nel terzo mistero abbiamo pregato per tutti gli ammalati, le persone sole, anziane e abbandonate rappresentate da un grande cuore ferito; nel quarto mistero, poi, non è mancata l’attenzione per il grande mondo delle vocazioni (sacerdoti, religiosi, religiose, fidanzati); il quinto ed ultimo mistero ci ha introdotto al tema più urgente, la Pace. All’altare è giunta infine una colomba, segno tangibile, come nella Sacra Scrittura, di speranza. Al termine delle litanie, la supplica alla Vergine scritta dal Patriarca di Gerusalemme per invocare sulla Terra Santa e su tutti i popoli feriti e dilaniati dalla guerra il dono urgente della Pace.
Suggestiva la chiusura del momento di preghiera con il canto del “Buonanotte Maria” e con la consegna a ciascuno delle fiaccole della pace. Cosa resta a noi ragazzi di questi giorni? Sono stati tre giorni molto significativi che ci hanno portato a riflettere sull’importanza della Preghiera nella nostra vita. Tante volte alla nostra età pregare sembra “una cosa da vecchi”; questi giorni, invece, ci hanno permesso di comprendere la centralità e la bellezza di pregare alla nostra età per accordare i nostri sogni con il grande progetto che Dio ha per noi. Alla scuola di Maria se po’ fa!
Ragazzi S. Pietro