Domenica scorsa 8 settembre 2024 Papa Francesco ha recitato l’Angelus durante la celebrazione eucaristica allo stadio di Papua Nuova Guinea, affidando con un breve pensiero il popolo indonesiano alla Madre di Dio, chiamandola col titolo di Madre Aiuto dei cristiani e Regina della Pace: «Cari fratelli e sorelle, prima di concludere questa celebrazione, ci rivolgiamo alla Vergine Maria con la preghiera dell’Angelus. A lei affido il cammino della Chiesa in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone. Maria aiuto dei cristiani – Maria Helpim vi accompagni e vi protegga sempre: rafforzi l’unione delle famiglie, renda belli e coraggiosi i sogni dei giovani, sostenga e consoli gli anziani, conforti i malati e i sofferenti!
E da questa terra così benedetta dal Creatore, vorrei insieme a voi invocare, per intercessione di Maria Santissima, il dono della pace per tutti i popoli. In particolare, lo chiedo per questa grande regione del mondo tra Asia, Oceania e Oceano Pacifico. Pace, pace per le Nazioni e anche per il creato. No al riarmo e allo sfruttamento della casa comune! Sì all’incontro tra i popoli e le culture, sì all’armonia dell’uomo con le creature! Maria Helpim, Regina della pace, aiutaci a convertirci ai disegni di Dio, che sono disegni di pace e di giustizia per la grande famiglia umana!».
La Madre di Dio è venerata con diversi titoli, tutti racchiudono le sante virtù di cui Ella è ricolma. San Francesco d’Assisi iniziò il suo cammino di santità affidandosi in particolare alla Madre di Misericordia, definita anche Regina del mondo e Regina deli Angeli. “Andò in un luogo chiamato Porziuncola, nel quale vi era una chiesa dedicata alla beatissima Vergine: una fabbrica antica, ma allora assolutamente trascurata e abbandonata. Quando l’uomo di Dio la vide così abbandonata, spinto dalla sua fervente devozione per la Regina del mondo, vi fissò la sua dimora, con l’intento di ripararla. Là egli godeva spesso della visita degli Angeli, come sembrava indicare il nome della chiesa stessa, chiamata fin dall’antichità Santa Maria degli Angeli. Perciò la scelse come sua residenza, a causa della sua venerazione per gli Angeli e del suo speciale amore per la Madre di Cristo. Il Santo amò questo luogo più di tutti gli altri luoghi del mondo. Qui, infatti, conobbe l’umiltà degli inizi; qui progredì nelle virtù; qui raggiunse felicemente la mèta. Questo luogo, al momento della morte, raccomandò ai frati come il luogo più caro alla Vergine (FF 1048).
… Nella chiesa della Vergine Madre di Dio dimorava, dunque, il suo servo Francesco e supplicava insistentemente con gemiti continui Colei che concepì il Verbo pieno di grazia e di verità, perché si degnasse di farsi sua avvocata. E la Madre della Misericordia ottenne con i suoi meriti che lui stesso concepisse e partorisse lo spirito della verità evangelica (FF 1051)”.
San Bonaventura da Bagnoregio nella Leggenda Maggiore ricorda un episodio molto bello di intercessione di san Francesco e la Vergine Maria verso una partoriente: “Una donna delle parti di Arezzo, già da sette giorni si trovava fra i pericoli del parto, e tutti la davano ormai per spacciata, perché il corpo le era diventato tutto nero. Fece voto al beato Francesco e, ormai in punto di morte, si mise a invocare il suo aiuto. Appena formulato il voto, si addormentò e vide in sogno il beato Francesco, che le parlava dolcemente e le chiedeva se riconosceva il suo volto e se sapeva recitare in onore della Vergine gloriosa l’antifona “Salve, Regina di Misericordia”. La donna rispose che lo riconosceva e che sapeva quella preghiera.
E allora il Santo: «Incomincia la sacra antifona, e, prima di terminarla, partorirai felicemente». Mentre supplicava quegli “occhi misericordiosi” e menzionava il “frutto del seno verginale, la donna, liberata da ogni angoscia, partorì un bel bambino. Rese, dunque, grazie alla “Regina della Misericordia”, che, per i meriti del beato Francesco, si era degnata d’aver misericordia di lei (FF 1298)”.