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Sfide e opportunità per la scuola italiana

Tra entusiasmo degli studenti e cautela delle istituzioni, l’IA ridisegna il futuro dell’istruzione in Italia.

Settembre è il mese delle ripartenze e oltre 7 milioni di studenti italiani si preparano a tornare sui banchi. Mentre si svolge il Festival della Filosofia qui a Ischia, incentrata sulle “Identità Artificiali”, la riflessione che è scattata proprio in questi giorni è: “la scuola è pronta ad accogliere questo strumento con consapevolezza?”

L’IA nelle mani degli studenti: una realtà già presente

Un recente sondaggio condotto da Tgm Research rivela dati sorprendenti sull’utilizzo dell’IA tra gli studenti italiani di 16-18 anni. Emerge un quadro in cui l’IA è già profondamente integrata nelle attività quotidiane degli studenti: il 71% la utilizza per cercare informazioni, mentre il 60% se ne serve per fare i compiti. Non solo: un terzo degli studenti intervistati dichiara di usare l’IA per apprendere, mentre circa un quinto la impiega come assistente personale per attività come la scrittura di email. Particolarmente interessante è il dato che vede il 18% degli studenti utilizzare l’IA per rispondere ai test, mentre il 13% ne fa uso per la stesura di saggi.

Questi numeri testimoniano come l’IA sia già una realtà concreta tra gli studenti italiani, che dimostrano una notevole capacità di adattamento e utilizzo di strumenti come ChatGPT.

La risposta delle istituzioni: sperimentazione

Nonostante la rapida adozione da parte degli studenti, le istituzioni scolastiche sembrano faticare a tenere il passo. La sfida principale risiede nell’integrare efficacemente queste tecnologie nell’attività didattica quotidiana. Per affrontare questa sfida, il Ministero dell’Istruzione ha avviato una sperimentazione in 15 classi italiane tra Calabria, Lazio, Toscana, Lombardia, con l’obiettivo di introdurre l’IA in modo consapevole e strutturato.

Il punto di vista del Ministro Valditara

In una lettera inviata a Repubblica, il Ministro Valditara ha delineato il ruolo dell’IA nella scuola. Per gli insegnanti, l’IA si propone come strumento per personalizzare l’apprendimento, adattare i contenuti alle attitudini individuali degli studenti, monitorarne i progressi, e fornire supporto per migliorare il rendimento.

Dal lato degli studenti, l’IA promette di offrire riscontri rapidi e personalizzati sul lavoro svolto, oltre a consentire l’utilizzo di strumenti avanzati, aumentando così l’interattività dell’esperienza scolastica.

Tutto questo con l’obiettivo di ridurre il divario tra studenti con capacità e tempi di apprendimento diversi.

Il Ministro ha sottolineato con forza che l’IA non può e non deve sostituire il ruolo fondamentale dell’insegnante, specialmente nella scuola primaria.

Passi concreti per l’integrazione dell’IA nelle scuole

Per tutte le altre scuole che non beneficeranno della sperimentazione indetta dal Governo, i dirigenti scolastici possono intraprendere alcune azioni concrete. Innanzitutto, è cruciale avviare una formazione di base sull’IA per studenti e docenti. Questa dovrebbe coprire concetti fondamentali come il funzionamento dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), la comprensione del fenomeno delle “allucinazioni” dell’IA e i limiti delle risposte fornite dai chatbot.

Parallelamente, è importante che ogni istituto adotti una regolamentazione interna per definire gli usi consentiti e vietati dell’IA. Queste linee guida dovrebbero essere redatte in modo chiaro e accessibile, evitando un linguaggio eccessivamente burocratico per facilitarne la comprensione e l’applicazione da parte di tutte le parti coinvolte.

Conclusione: Verso un futuro di apprendimento potenziato dall’IA

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel sistema scolastico italiano rappresenta una sfida complessa ma ricca di opportunità. Se gestita con consapevolezza e preparazione, l’IA può diventare un alleato per studenti e insegnanti, potenziando l’apprendimento e preparando le nuove generazioni alle sfide del futuro.

La chiave del successo a mio avviso, sta nell’adottare un approccio che dia spazio al ruolo umano dell’insegnante, offrendo in contemporanea agli studenti le soluzioni per comprendere e utilizzare l’IA in modo etico e responsabile. Solo attraverso una collaborazione sinergica tra insegnanti e studenti potremo costruire un sistema educativo all’avanguardia, capace di formare cittadini consapevoli e preparati per il mondo di domani.

L’avvento dell’IA nelle scuole non è solo una rivoluzione tecnologica, ma un’opportunità per ripensare l’educazione nel suo complesso, promuovendo creatività, pensiero critico e capacità di risolvere problemi.

Il viaggio è appena iniziato, e il futuro dell’istruzione si preannuncia entusiasmante e ricco di possibilità.

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