Continuiamo a raccontarvi chi saranno i 14 nuovi santi che il prossimo 20 ottobre la Chiesa canonizzerà.
Elodia Virginia Paradisnasce, terza di sei figli, il 12 maggio 1840 ad Acadia, nel Québec (Canada). I suoi genitori sono umili contadini, suo parente è il Cardinale Arcivescovo della provincia.
Riceve i primi insegnamenti religiosi in famiglia, poi a nove anni va a studiare presso le Suore della Congregazione “de Notre Dame” a Laprairie.
Pian piano la devozione ai sacerdoti e l’amore per le persone umili e povere diventano i temi fondamentali di tutta la sua vita. E quando avverte dentro di sé la chiamata alla vita religiosa, chiede consiglio al sacerdote Padre Camillo Lefebvre, il quale la incoraggia ad entrare nella Congregazione delle Suore Marianite della Santa Croce per il servizio domestico nelle Case dei ‘Sacerdoti della Santa Croce’ e per l’educazione della gioventù.
Suor Maria di Santa Leonia, o suor Maria Leonia per brevità, fa la professione religiosa il 22 agosto 1857. Avendo talento per l’insegnamento, viene inviata anche negli Stati Uniti come istitutrice nell’orfanotrofio di S. Vincenzo a New York. Dopo un po’ di vicissitudini entra a far parte del gruppo delle Suore americane e passa alla Casa di Notre-Dame, nello stato dell’Indiana.
Mentre Suor Maria Leonia era molto impegnata nel suo lavoro, arriva il suggerimento di Monsignor Fabre, Arcivescovo di Montréal, di fondare una piccola Comunità per svolgere i servizi nei suoi collegi. Nel 1877, nel corso di una breve cerimonia, un primo gruppo di 14 Consorelle vestono dunque un’uniforme. Il suo Superiore Generale autorizza la costituzione della nuova Comunità, denominata “Piccole Suore della Santa Famiglia”: era il 31 maggio 1880.
L’Istituto, sotto la direzione di Madre Maria Leonia, aveva lo scopo specifico di attendere ai lavori domestici nelle comunità religiose, nei collegi e nei seminari. Il vescovo locale non volle dare però la sua approvazione, nonostante il loro notevole sviluppo, quindi Madre Leonia fu costretta a trasferirsi con le altre Suore a Sherbrooke, nella provincia del Québec, accolta favorevolmente dal vescovo Monsignor Paolo La Rocque, che dona loro una casa e concede loro la sua approvazione. Fioriscono così nuove vocazioni e si possono aprire nuove case e conventi.
La carità di madre Maria Leonia non si limitava ai sacerdoti, sebbene il pensiero che essi fossero bisognosi di aiuto fosse la sua preoccupazione costante. Cercava di aiutare gli ammalati che bussavano alla sua porta, o quanti incontrava nei suoi viaggi, come avvenne a una famiglia povera. Accolse poi molte religiose che erano state obbligate, per ragioni politiche, a lasciare la Francia. Infine, adottò una ragazza berbera, la quale in seguito ebbe un figlio che divenne il primo sacerdote di quella rappresentanza etnica.
Pur non avendo fatto studi speciali, lasciandosi guidare dall’Adorazione dell’Eucaristia e dalla Lettura del Vangelo, insegnò a leggere ed a scrivere ad un gran numero di giovani ragazze, indirizzandole alla vita religiosa e ad un compito così sublime e allo stesso tempo così umile.
L’Istituto ebbe un gran successo e nel suo giubileo d’oro Madre Leonia vide inaugurata, il 21 luglio 1907, la nuova Casa per le Suore.
Ammalata gravemente di un cancro maligno, da tempo sopportava tutto senza darlo a vedere, finché improvvisamente le sue condizioni di salute si aggravarono e dopo aver ricevuto gli ultimi Sacramenti, morì il 3 maggio 1912 a Sherbrooke, all’età di 72 anni. Il suo funerale fu trionfale e la sua salma, dal Cimitero parrocchiale di S. Michele, fu traslata nella Casa Madre delle “Piccole Suore della Santa Famiglia”.
L’Istituto già numeroso alla sua morte, si è, poi, diffuso oltre che in Canada, anche in Honduras, Italia e Stati Uniti. Papa San Giovanni Paolo II l’ha beatificata l’11 settembre 1984 a Montréal, durante il suo viaggio apostolico in Canada.
Un primo miracolo. Suor San Sebastiano, Piccola Suora della Sacra Famiglia, iniziò a soffrire di tubercolosi e nel gennaio 1912 era ormai ridotta a uno scheletro umano. Le venne impartita l’Estrema Unzione e si recitarono per lei anche le preghiere degli agonizzanti. Madre Maria Leonia, pur essendo lei stessa malata, seguiva il decorso della malattia. A maggio suor Maria morì e a quel punto suor San Sebastiano e alcune consorelle iniziarono una novena diretta proprio a chiedere l’intercessione della madre fondatrice, anche se era morta da pochissimo. Dopo qualche giorno, l’ammalata chiese alla fondatrice di guarirla dalle piaghe da decubito: il mattino seguente erano scomparse, mentre la tubercolosi era ancora presente e le causò una sincope. Allora decisero di prepararle gli abiti per la sepoltura ma il giorno seguente, si alzò, partecipò alla S. Messa, ricevette la Comunione e pranzò senza problemi. Suor San Sebastiano visse altri venticinque anni; morì nel 1938 per un tumore al seno, quindi per cause estranee alla precedente malattia.
Per la canonizzazione di Marie-Léonie Paradis, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame del Dicastero l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di una neonata da “prolungata asfissia perinatale con insufficienza multiorgano ed encefalopatia”. Dopo dieci giorni dalla nascita, dopo esser stata rianimata con assistenza respiratoria, intubata e sottoposta a terapia intensiva, la piccola è stata dimessa in buone condizioni di salute e senza prescrizione di alcuna terapia farmacologica o fisioterapica. Oggi insegna lingue. La sua guarigione, dopo l’invocazione dell’intercessione di suor Maria, è stata rapida, completa e duratura.
Riportiamo alcune parole di suor Maria:
«Signore, mostrami le tue vie».
«La nostra missione è di aiutare il sacerdote materialmente e spiritualmente. Le suore avranno per il sacerdote delle case dove lavoreranno un rispetto profondo e venereranno in lui la persona stessa di Cristo; questo ministero, visto con gli occhi della fede, sarà da esse considerato sublime». «La casa della Santa Famiglia di Nazareth è fatta di purezza e di pace, di ordine e di discrezione».