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Apostola dello Spirito Santo 1835-1914

Concludiamo la presentazione dei 14 nuovi santi che il prossimo 20 ottobre la Chiesa canonizzerà

Elena Guerra nasce a Lucca il 23 giugno 1835 da genitori nobili e, dopo il Sacramento della Cresima che riceve a otto anni, sente una speciale devozione verso lo Spirito Santo.

Fin da piccola si accosta all’Eucaristia tutti i giorni, sempre più attratta dall’amore verso Dio.

Segue, di nascosto dalla mamma che voleva per lei altro, le lezioni che frequenta suo fratello per prepararsi al sacerdozio e porta a compimento gli studi, sottraendo ore al sonno. Impara anche il latino.

Nel 1856 dà vita al “Giardinetto di Maria” e successivamente alle “Amicizie spirituali”, due forme di aggregazione femminile laicale di reciproco aiuto spirituale tra le giovani che si impegnano a vivere integralmente la vita cristiana. Si ammala ed è costretta ad una lunga immobilità. Guarita, chiede di essere ammessa tra le Dame di Carità, per la visita dei poveri e dei malati a domicilio, servizio caritatevole che svolge anche durante il colera.

Nel 1870, tornata da un pellegrinaggio compiuto a Roma con suo padre, fonda un gruppo di Adoratrici del SS. Sacramento, ma il suo direttore spirituale, il gesuita padre Venanzi, la dissuade. Dopo la lettura della biografia di sant’Angela Merici, inizia a far un po’ di scuola ad alcune ragazze povere e, nel 1872, apre una scuola privata per le figlie della borghesia e della nobiltà lucchese. Quest’opera si consolida e con il gruppo delle compagne che si erano unite a lei fonda l’Istituto di Santa Zita dedicato all’istruzione e all’educazione delle fanciulle.

Per una decina d’anni deve affrontare l’incom­prensione dei lucchesi, del clero e dello stesso arcivescovo Arrigoni, nonché della sua famiglia, così nel 1882 lascia la propria casa e, in un palazzo acquistato con i fondi ricevuti a seguito della divisione del patrimonio familiare, inizia la vita di comunità con quelle che furono chiamate Oblate dello Spirito Santo. Qui Elena educa alla vita cristiana parecchie centinaia di giovani, tra le quali anche santa Gemma Galgani.

Convinta della funzione della stampa come servizio fondamentale per la Chiesa, la Guerra pubblica numerosi scritti su problemi riguardanti la donna (spose, fidanzate, lavoratrici domesti­che) e sulla scuola, per indirizzare insegnanti e alunni verso una cultura cristiana.

Nella maturità, si concentra soprattutto su temi ascetici e sui cardini della sua spiritualità: lo Spirito Santo, il Cenacolo, la Pentecoste. Aveva constatato che la maggior parte dei cristiani trascurava la devozione al Paraclito e per questo nel 1865 scrive un opuscolo dal titolo “Pia Unione di preghiere allo Spirito Santo” per ottenere la conversione degli increduli, e diffonde la pratica delle sette settimane in preparazione alla Pentecoste; infine, nel 1889 fa stampare la novena intitolata “Nuovo Cenacolo” per suscitare “un generale ritorno dei fedeli allo Spirito Santo”.

Successivamente, tramite Mons. Giovanni Volpi, vescovo ausiliare di Lucca, scrive a papa Leone XIII esortandolo a indurre i vescovi e, tramite loro, i parroci a preparare i fedeli alla festa di Pentecoste con una novena possibilmente predicata. Il pontefice comprende l’impor­tanza di questo appello e con un “Breve” del 5 maggio 1895 esorta tutti i vescovi del mondo a fare questa novena per il ritorno dei dissidenti alla vera Chiesa. Suor Elena istituisce poi l’associazione del “Cenacolo Permanente” e ne informa nuovamente il Papa, il quale con l’enciclica Divinum illud munus del 9 maggio 1897 raccomanda esplicitamente ai fedeli la devozione allo Spirito Santo. Cinque mesi dopo, egli riceve in udienza privata madre Elena. Questa dal canto suo, avendo constatato che purtroppo il clero pareva poco interessato ad attuare quanto Leone XIII aveva raccomandato, moltiplica gli opuscoli per richiamare i parroci e i fedeli a questa devozione, e finanzia “missioni al popolo” in varie parti d’Italia allo stesso scopo.

Anche stavolta il Pontefice appoggia l’iniziativa, raccomandando con forza ai parroci di celebrare la novena di Pentecoste “tutti gli anni per il ritorno all’unità di tutti i credenti”.

Tra il 1905 e il 1906 alcune sue consorelle, suore zitine, la accusano di dilapidare il patrimonio dell’Istituto con le sue pubblicazioni e le autorità ecclesiastiche la inducono a dimettersi da superiora, proibendole di dare alle stampe altri scritti. Si dimette, obbedendo umilmente, e offre la propria vita per il bene della Chiesa.

Muore 1’11 aprile 1914 nell’alternarsi di malattie e di dolori: era il Sabato Santo.

Il consolidarsi della fama di santità porta nel 1930 all’aper­tura del processo per la sua beatificazione e nel 1959 Giovanni XXIII eleva Elena Guerra all’onore degli altari: era questa la prima beatificazione del suo pontificato. Le sue spoglie riposano a Lucca nella cappella delle Oblate dello Spirito Santo, dove era stata traslata nel 1928.

Alcune parole di Elena Guerra:

«È bello operare il bene, ma rimanere fermi per volere altrui, lasciarsi legare le mani senza ribellarsi, congiungendole in un supremo atto di adorazione e di perfetta adesione al volere di Dio, è opera ancor più sublime, è un trasformare la più umiliante situazione nell’azione più perfetta che possa fare la creatura».

«Lo Spirito Santo, ‘questo sconosciuto’».

Immagine: Vatican News

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