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Una tovaglia per Trieste, una tovaglia per l’Italia

La settimana sociale dei cattolici quest’anno si è svolta a luglio a Trieste, e ha visto la partecipazione anche della Diocesi di Ischia, rappresentata dell’ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro e dal Progetto Policoro. Ma un anticipo c’è stato ad aprile, con il progetto di una lunghissima tovaglia, di cui vi raccontiamo la storia.

Il progetto della tovaglia mirava a far prendere consapevolezza alle studentesse e agli studenti della necessità della partecipazione attiva e responsabile di ciascuno attorno a un obiettivo condiviso per poter raggiungere uno scopo comune. Il prodotto finale è stata una tovaglia larga un metro e ottanta e lunga 100 realizzata con tessuti raccolti a casa dai partecipanti e dal loro stesso cuciti assieme in moduli di una misura prestabilita. Sulle pezze i bambini della primaria hanno scritto il loro nome, mentre i ragazzi e le ragazze più grandi frasi e pensieri frutto del percorso svolto in aula e di riflessione personale.

L’11 aprile, 1300 studenti e studentesse degli istituti secondari con i loro insegnanti si sono ritrovati in Piazza dell’Unità d’Italia. L’evento ha avuto come azione centrale lo stendere lento e progressivo della tovaglia lungo l’asse diagonale della piazza, grazie all’impegno di ragazzi e ragazze che man mano prendevano posto attorno ad essa. Dagli zaini hanno prima tirato fuori il pranzo da consumare insieme, quindi alimenti confezionati come pasta, riso, olio, dolciumi da condividere con gli ospiti assenti, con tutti quelli che ogni giorno ad una tavola non arrivano, una tovaglia non ce l’hanno, il pasto non lo consumano. Ai volontari della Comunità di Sant’Egidio gli studenti hanno consegnato decine di borse piene di generi alimentari e prodotti per l’igiene.

Così ha commentato il vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi: «Ringrazio gli insegnanti che insieme si sono appassionati nel cercare la modalità con la quale aiutare i loro alunni/studenti ad accorgersi che a Trieste si faceva la Settimana sociale dei cattolici: il tema portava non solo a discutere a fare lezioni su partecipazione e democrazia, ma a un’esperienza partecipativa. Ho gustato l’essere attorno a quella tovaglia, con tutti quei ragazzi. E con loro ricordarci degli assenti, dei poveri che non hanno accesso alle nostre tavole imbandite, e per loro raccogliere alimenti e condividere quello che abbiamo (e siamo).

È il miracolo della condivisione. Dalla partecipazione alla condivisione. Dalle famiglie e dalle loro storie, per la mediazione della scuola, si è arrivati – tutti i sorridenti – al centro della città e delle istituzioni: piazza Unità d’Italia.

E non è mancata l’ispirazione di cogliervi come una grande tovaglia di altare attorno alla quale tutti si è affamati e non solo di pane ma dell’amore di Dio, tutti bisognosi di lui e saziati da lui Per ripartire ricordando chi ancora non ha partecipato a quella mensa.»

Redazione

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