Mentre l’Europa adotta un approccio normativo strutturato, gli USA rischiano un “Far West tecnologico” senza adeguata supervisione
Sotto la nuova amministrazione di Donald Trump, l’intelligenza artificiale negli Stati Uniti potrebbe affrontare un futuro senza freni normativi, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e sull’etica.
Mentre l’approccio della precedente amministrazione Biden mirava a bilanciare innovazione e responsabilità nell’IA, Trump ha espresso l’intenzione di smantellare molte delle attuali normative che tutelano la sicurezza e la gestione etica di queste tecnologie. Questo approccio a favore della deregolamentazione ha suscitato profonde preoccupazioni nella comunità tecnologica.
Il rischio di un’Intelligenza Artificiale incontrollata
Uno studio del MIT ha evidenziato i rischi di un’IA governata esclusivamente dalle logiche di mercato. Senza un’adeguata supervisione, soluzioni IA non regolate potrebbero essere sfruttate per scopi discutibili, come la diffusione di disinformazione o l’applicazione distorta della giustizia, con effetti potenzialmente devastanti. Un caso recente è quello di AI Grok, una piattaforma lanciata da Elon Musk, che ha già causato perplessità per la tendenza a diffondere contenuti non verificati.
L’esempio di AI Grok illustra come l’automazione senza adeguati controlli possa rendere le piattaforme di informazione digitale veicolo di disinformazione. Questo sottolinea la necessità di bilanciare l’efficienza dell’AI con la supervisione umana nel campo dell’informazione, per evitare che tali sistemi si trasformino in megafoni per notizie false ma del tutto credibili.
Tra l’altro, Elon Musk avrà un ruolo importante nella nuova amministrazione Trump, visto che sarà a capo del “dipartimento per l’efficienza del governo”, con l’obiettivo di rendere più efficiente la macchina burocratica statunitense. Un paese dove la burocrazia è già decisamente più snella che in Europa.
L’assenza di un quadro normativo federale uniforme potrebbe portare a una frammentazione delle regolamentazioni a livello statale, creando un mosaico complesso di norme disomogenee e potenzialmente contrastanti per le aziende.
Sul piano economico e geopolitico, la spinta di Trump verso una produzione interna di semiconduttori, svincolando così gli Stati Uniti dalla dipendenza da Taiwan, potrebbe avere ripercussioni negative sulle catene di approvvigionamento globali, rallentando lo sviluppo tecnologico nel resto nel mondo.
Conclusioni
Di fronte a queste sfide, appare chiara la necessità di un approccio normativo bilanciato, che combini l’efficienza dell’intelligenza artificiale con la supervisione di professionisti dell’informazione. Strada già intrapresa dall’Europa, che ha dimostrato una maggiore attenzione all’etica nell’IA, avviando un quadro normativo strutturato come l’AI Act.
Sebbene questo importante quadro normativo europeo non soddisfi pienamente le richieste della popolazione in generale, inizia a tracciare una linea di demarcazione tra ciò che è consentito e ciò che non lo è.
Il futuro dell’IA negli Stati Uniti dipenderà dalla capacità del paese di trovare una via mediana che permetta di sfruttare al massimo il potenziale dell’intelligenza artificiale, senza trascurare la responsabilità e la protezione dei cittadini.