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Condividere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’umanità

Roma, 15-17 novembre 2024

“Partiti dalle nostre Chiese locali ci siamo riuniti qui a Roma, la Chiesa di Pietro e Paolo, per inserirci nell’ininterrotta corrente spirituale che scaturì dal mandato di Gesù ai primi discepoli, in quegli straordinari eventi che lo videro protagonista, tra Pasqua e Pentecoste. Di lui intendiamo essere testimoni: per questo abbiamo accettato di coinvolgerci nel Cammino sinodale, spendere tempo ed energie per ascoltare, pregare, celebrare, discernere e orientarci” (Mons. Erio Castellucci).

Beatissimo Padre,

al termine della Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, Le rivolgiamo un pensiero di gratitudine per la Sua vicinanza e per le Sue parole di incoraggiamento e di sostegno.

Riuniti in questi giorni nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, abbiamo condiviso davvero “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce” (cf. GS, n. 1) dell’umanità. Abbiamo colto soprattutto la vivacità, che continua ad abitare le comunità dei nostri territori.  Abbiamo avuto cura di non dimenticare gli ultimi, quanti abitano nelle periferie esistenziali, i poveri dei quali oggi celebriamo la Giornata mondiale. Abbiamo pregato con loro e per loro.

Dopo la breve “sosta” di queste giornate, durante le quali per le Chiese in Italia è iniziato il processo di attuazione del Sinodo dei Vescovi (cf. Documento finale della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 26.10.2024, n. 9), siamo già pronti a rimetterci in cammino verso la Seconda Assemblea sinodale, che vivremo dal 31 marzo al 4 aprile 2025.

Ci lasceremo ancora una volta guidare dalla triplice consegna che Lei, Padre Santo, ci ha affidato: “Continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta” (Messaggio ai partecipanti alla Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, 11 novembre 2024). La nostra gratitudine diventa adesso impegno nel tradurre in decisioni e scelte concrete le riflessioni raccolte nelle fasi di ascolto e discernimento di questi anni di Cammino sinodale e dai lavori di queste giornate.

Nella Basilica, che ci ha ospitato, abbiamo fatto risuonare ancora una volta con commozione le parole che San Giovanni XXIII ha pronunciato in apertura del Concilio Vaticano II: “La Madre Chiesa si rallegra perché, per un dono speciale della Divina Provvidenza, è ormai sorto il giorno tanto desiderato” (11 ottobre 1962). Ci sentiamo in un momento di rinnovata Pentecoste. È il tempo di realizzare quella missione nello stile della prossimità, che aveva animato San Paolo. Il libro degli Atti racconta che i primi passi della sua missione sono avvenuti con altri apostoli e discepoli come Barnaba e Giovanni (cf. At 13,2-4), prendendo letteralmente il largo per fondare e sostenere le comunità cristiane primitive.

Sentiamo anche noi questa vocazione ad una missione condotta non in solitaria, ma insieme, per portare con coraggio e speranza il Vangelo, anzitutto attraverso la testimonianza dell’amore fraterno (cf. Gv 13,35).

Grazie, Padre Santo. Benedica noi e il cammino che ci attende. Le confermiamo la preghiera nostra e delle nostre comunità.

I partecipanti alla Prima Assemblea sinodale delle Chiese che sono in Italia

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