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L’Intelligenza Artificiale e la tutela dell’immagine degli attori

Dal deepfake al podcast virtuale: come l’intelligenza artificiale sta cambiando il volto dello spettacolo

L’avvento dell’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo dell’intrattenimento, ma solleva anche importanti questioni etiche e legali. Tra queste, una delle più pressanti riguarda la tutela dell’immagine degli attori e la possibilità di ricreare digitalmente la loro persona, anche dopo la morte.

Sempre più spesso mi imbatto in video, molte volte a sfondo umoristico, in cui volti di personaggi famosi appaiono in situazioni del tutto surreali. Opera di qualche buontempone cui piace giocare con gli ultimi ritrovato dell’IA. Ma se penso che questi video “casalinghi” hanno raggiunto una qualità quasi cinematografica, cosa possono inventarsi dei veri e propri studi cinematografici?

Robert Downey Jr., noto per il suo ruolo di Iron Man, ha recentemente espresso la sua ferma opposizione a questa pratica, minacciando azioni legali contro chiunque cerchi di replicare digitalmente la sua immagine.

Questa presa di posizione si inserisce in un contesto più ampio dove, proprio in questi giorni, il sindacato degli attori ha ottenuto nuove tutele contrattuali per proteggere i diritti degli interpreti dall’uso indiscriminato della loro immagine tramite l’IA.

Un recente esempio di “resurrezione virtuale” è avvenuto in Inghilterra con il podcast virtuale di Michael Parkinson, noto conduttore britannico scomparso nell’agosto 2023 all’età di 88 anni. Il personaggio tornerà virtualmente sulla scena con un nuovo podcast intitolato ‘Virtually Parkinson’ interamente realizzato con l’intelligenza artificiale.

Questo mostra come la tecnologia stia aprendo nuove frontiere nel mondo dell’intrattenimento, ma solleva anche preoccupazioni sulla potenziale sfruttamento dell’immagine di personaggi famosi.

La Screen Actors Guild (SAG-AFTRA) ha recentemente raggiunto un accordo con gli studio hollywoodiani per regolamentare l’uso dell’IA nel settore cinematografico e televisivo. Questo accordo prevede, tra l’altro, l’obbligo per gli studios di ottenere il consenso degli attori per l’utilizzo delle loro repliche digitali e di pagarli in modo equo.

Le nuove disposizioni mirano a proteggere gli attori da un possibile abuso della tecnologia, garantendo al tempo stesso lo sviluppo dell’industria. Tuttavia, la strada verso una regolamentazione completa ed efficace è ancora lunga, e il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo dello spettacolo continuerà a far discutere.

In conclusione, la questione della tutela dell’immagine degli attori nell’era dell’intelligenza artificiale è un tema di grande attualità, soprattutto alla luce delle recenti elezioni americane. La nuova rotta della politica USA potrebbe non essere in linea con le aspettative degli attori e di chi rappresenta attori passati. La crescente diffusione di questa tecnologia richiede una riflessione profonda sulle implicazioni etiche e legali, al fine di garantire una convivenza equilibrata tra innovazione e tutela dei diritti individuali.

Immagine di copertina: Peter Cushing, comparso nel film Star Wars del 1977 (a sinistra), riportato in vita dopo la sua morte nel 1994, in un sequel di Star Wars del 2016 (a destra)

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