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Buona Pasqua bambini! Si, buona Pasqua perché la Pasqua non è finita! Lo sapevate? Mentre la Quaresima dura 40 giorni, il Periodo Pasquale, cari bambini, dura ben 50 giorni!

Infatti, terminerà con il giorno di Pentecoste che, quest’anno, avviene il 5 giugno. Come mai tutto questo? Ci sono tante ragioni, anche storiche, ma la cosa più bella, e che noi vogliamo ricordare, è che, come il Signore, ha sconfitto la morte così la gioia della Risurrezione di Gesù supera i giorni di penitenza e silenzio della Quaresima. Insomma, le opere del Signore abbondano sempre di Grazia! Che meraviglia!

Sapete una cosa? Anche il Vangelo di domenica 24 aprile ne è una prova. L’Evangelista Giovanni, infatti, ci racconta di come Gesù, dopo la Risurrezione, andò dai discepoli: “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo…” Tommaso, uno dei Dodici, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Cari bambini che esperienza incredibile per gli Apostoli! Ma avete notato una cosa? Giovanni scrive che Gesù venne per due volte ed, entrambe le volte, entrò in quel luogo a porte chiuse. Cosa vuol dire? Che è entrato senza aprirle! Perché? Perché da risorto la sua condizione non era la stessa di prima, era migliore! Aveva sempre il suo corpo, ma non era più limitato come lo era quando apparteneva alla Terra: ora Gesù appartiene al Cielo.

Ma c’è un altro motivo, cari bambini, e forse lo conosciamo già: Gesù non apre le nostre porte ma aspetta che le apriamo noi! Nel Vangelo, infatti, è scritto che i discepoli stavano chiusi per paura dei Giudei. Gesù non entra con potenza portando via questa paura, ma, con delicatezza, dice “pace a voi” più volte per far capire che nonostante le nostre chiusure Lui c’è e non dobbiamo temere. Infatti, quella paura, non scompare la seconda volta che Lui torna! Dovremo aspettare il giorno della Pentecoste per questo, ma questa attesa è anche il tempo che Gesù lascia ai suoi discepoli, ed a noi, per accoglierlo davvero.

Lui non ha fretta bambini e la sua pazienza è infinita! Ma non solo! Gesù ci ama così tanto da continuare a donarsi a noi anche dopo la Risurrezione! Lo capiamo da come si comporta con Tommaso che, dopo i primi dubbi, alla fine e con fatica, arriva anche lui a credere! Gesù lo attende pazientemente e, addirittura, si fa toccare e si offre alle difficoltà e alle insicurezze dell’ultimo arrivato.

Vedete bambini? Il Signore proclama “beati” quelli che credono senza vedere, però viene incontro anche all’esigenza del discepolo dubbioso. Con questi gesti Gesù, non solo ci dimostra il Suo amore, ma è come se dicesse: “Mi sono offerto una volta in croce per te, ma anche ora continuo a darti tutto! Sempre tutto a te!”

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