È arrivata al termine la prima stagione del “Progetto di doposcuola per ragazzi delle scuole secondarie” che ha visto l’impegno della parrocchia S. Maria Assunta e del parroco don Carlo Candido: sei mesi intensi in cui il lavoro di tanti, svolto con grande entusiasmo e tenacia, è riuscito a realizzare una iniziativa di solidarietà irripetibile.
Con una stupenda festa, alla quale hanno partecipato genitori, ragazzi, insegnanti e tutor, organizzatori e istituzioni, lunedì 6 giugno si è vissuto un momento di gioiosa condivisione nella casa parrocchiale di Ischia Ponte, dandosi appuntamento a settembre per ricominciare insieme il nuovo anno scolastico.
Le tre vie indicate dal pontefice nel 50° anniversario della fondazione di Caritas Italiana, la via degli ultimi, la via del Vangelo e la via della creatività, sono state fonte di ispirazione per l’ideazione del progetto che ha sicuramente messo al primo posto famiglie che vivono un disagio sociale, a causa anche degli ultimi due difficili anni di pandemia.
Ed è per questo motivo che dopo una chiara richiesta di aiuto pervenuta dalla scuola media di Ischia, si è scesi in campo a gennaio, per la realizzazione di un qualcosa che non solo sostenesse le famiglie più fragili ma che potesse in qualche modo dar luce a quello che è lo stile del Vangelo, uno stile concreto che si dedichi allo sviluppo integrale della persona, una carità che sia inclusiva, insieme spirituale, materiale, ed intellettuale.
L’idea di realizzare qualcosa che potesse coinvolgere insieme famiglie, giovani e parrocchie, tenendo anche conto che la richiesta di aiuto è partita dal mondo laico, ci riporta direttamente all’esperienza sinodale che papa Francesco ci invita a vivere. E che ci vede impegnati a interrogarci su come oggi la Chiesa possa “far germogliare sogni, far fiorire speranze creando un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori e ridoni forza alle mani…”
Un progetto di “buone prassi” questo che ha visto anche il sostegno della Caritas diocesana di Ischia.
Presenti alla serata i genitori e i ragazzi iscritti alla scuola media Giovanni Scotti del comune di Ischia che hanno partecipato al corso, la preside Lucia Monti dell’istituto, Rossella Novella componente del consiglio di istituto, che ha seguito il progetto dal suo stato embrionale alla conclusione, supportando parrocchia, diocesi e scuola con determinazione e spirito di squadra, e il presidente del consiglio scolastico, Maurizio Pinto, vero promotore dell’iniziativa, cheha agito da antenna sociale.
Da sempre amico dei ragazzi e attento alle difficoltà delle famiglie, ha collaborato nel progetto sicuramente in duplice veste. Da una parte rappresentando l’istituzione scolastica, nella richiesta di un servizio che potesse essere innanzitutto gratuito e rivolto a famiglie in serie difficoltà economiche, e dall’altra collaborando con la competenza di ispettore di polizia, impegnato sul territorio isolano e che ben conosce quindi le difficoltà crescenti, soprattutto per le figure più fragili della nostra società. Emozionato è intervenuto per salutare e ringraziare don Carlo e tutti coloro che hanno creduto nel progetto e con tenacia e spirito di carità hanno dedicato il loro tempo per sostenere le famiglie e i tanti giovanissimi.
Sottolineando quanto oggi sia necessario puntare sui ragazzi e creare salde alleanze con loro ha affermato che “Solo lo studio rende liberi ed è dovere di noi adulti sostenere i giovani nelle difficoltà della vita. Esiste una solidarietà che nasce dal cuore, che non ha bisogno di denaro e che riesce a racchiudere tanto amore, puro e disinteressato, in quei tanti che hanno partecipato alla magnifica giostra della collaborazione e riuscendo a rendere tutti veramente uguali”. Ha auspicato infine il proseguimento del progetto anche negli anni a venire per la sua massima utilità e la sua piena disponibilità, per tutti i giovani presenti in sala e per quelli futuri, come uomo, amico e padre.
La preside Lucia Monti, soddisfatta per il percorso seguito dagli studenti in questi mesi, e per i risultati ottenuti si è complimentata con la parrocchia e tutti i professori che hanno dato la loro disponibilità nell’aiutare fattivamente e quotidianamente, con grande professionalità, i trenta ragazzi iscritti al corso.
La risposta concreta alla richiesta d’aiuto è arrivata a gennaio dalla parrocchia di Ischia Ponte che, accolto l’invito, è riuscita in brevissimo tempo ha organizzare il servizio di doposcuola con il sì incondizionato del parroco don Carlo Candido, impegnato costantemente nel sostegno e nella cura delle famiglie in difficoltà.
“La presenza sempre più evidente di minori stranieri nelle nostre scuole si inserisce come un fenomeno dinamico in una situazione caratterizzata da profonde trasformazioni sociali, culturali, di organizzazione scolastica. Per questi motivi si è pensato essere fondamentale offrire alle famiglie non solo della nostra parrocchia, e soprattutto ai giovanissimi un’ occasione per restare nel circuito scolastico e viverlo con successo. Il tutto grazie a un team di Volontari che si è reso da subito disponibile, composto da insegnanti di varie discipline, per lo più in pensione, che hanno dato la loro disponibilità al recupero delle materie carenti, donando ore del loro tempo.
Ai tanti insegnanti si è unità una efficientissima squadra di giovani tutor, giovani neo laureati e che frequentano assiduamente la parrocchia e le sue attività. Compito del tutor fare da tramite tra l’istituzione scolastica, tenendo monitorato l’andamento scolastico, e i professori del doposcuola, ma soprattutto dare ai ragazzi la possibilità non esclusivamente di “fare i compiti” ma di sperimentare relazioni. Si è riusciti cosi a creare un luogo prezioso per i giovanissimi in cui assaporare il bello dell’accoglienza, dell’attenzione reciproca, testimoniare la fiducia investendo sul nostro futuro” ha detto la responsabile del progetto parrocchiale, Angela Boccanfuso responsabile Caritas parrocchiale di Ischia Ponte, che insieme a Roberta Cardone e Luisa Basile ha accolto i ragazzi ogni giorno in questi mesi, con amore e dedizione materna.
Il parroco inoltre ha sottolineato l’importanza di mantenere un imprinting di doposcuola che nasce non semplicemente come soddisfazione di un bisogno materiale ma anche come una vera e propria crescita comunitaria, programmando una serie di incontri che vedranno i ragazzi ancora protagonisti in questi mesi estivi.
Bellissime le parole di una dei tantissimi insegnanti che hanno dato la loro disponibilità al progetto, Anna Maria Agostino. “Quando sono stata contattata per prestare il mio aiuto per questa nuova avventura mi sono subito resa disponibile perché, essendo i primi mesi del mio pensionamento d’ufficio, restare lontana dalla scuola dove ininterrottamente ho trascorso sessant’anni della mia vita ( prima da allieva e poi da insegnate) mi sembrava una non vita.
La realtà del doposcuola è completamente diversa da quella della scuola in quanto i ragazzi che vengono il pomeriggio devono necessariamente essere seguiti individualmente e portano un bagaglio di vita ed esperienze a cui va prestata particolare attenzione. È stata per me una esperienza molto impegnativa ma positiva e spero che per il prossimo settembre riusciremo a proseguire questa bella iniziativa in sinergia con la parrocchia, con Angela, Roberta, Luisa, e Annalisa, con la collaborazione della preside e della scuola”.
Sicuramente possiamo affermare che nell’incontro e nelle risposte di questo progetto, unico nel suo genere per la nostra diocesi – anche in termini di azioni concrete e riconoscimento di diritti – si è giocata una importantissima partita che ha visto uscirne vittoriosi innanzitutto i ragazzi, che sapranno certamente domani riempire di soddisfazioni quanti oggi in loro hanno creduto!
di Annalisa Leo