Ciao bambini!! Siamo già alla fine di luglio! Quest’estate corre veloce come le temperature che salgono su su per il termometro! Ma perché questi giorni sembrano passare così in fretta? Beh, in realtà la velocità del tempo è sempre la stessa, ma siamo noi che, essendo in vacanza e più spensierati, non badiamo molto al suo scorrere. Però il tempo procede per la sua strada, con lo stesso passo di sempre.
Il suo andare è uguale per tutti, ma non il numero dei suoi giorni. Perché vi diciamo questo? Perché è collegato al Vangelo di Luca di domenica 31 luglio in cui Gesù ci dice una cosa molto importante che dobbiamo assolutamente ascoltare: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia (=avidità=golosità di avere tante cose e senza fine) perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Bambini, secondo voi cosa aveva fatto di male l’uomo ricco della parabola? Aveva trattato male qualcuno? Rubato? Mentito? No, nulla di tutto questo! E allora cosa aveva fatto per meritarsi un rimprovero tanto severo da Dio? In realtà quell’uomo ha pensato solo a sé stesso. Ed è così grave? Beh, per noi forse no, ma per Dio lo è! Vedete bambini, nel nostro modo di pensare, quest’uomo è giustificato: dopotutto ha lavorato tutta la vita nei campi col sudore della sua fronte e sembrerebbe giusto che si goda i frutti di quella terra e il meritato riposo: non c’è nulla di male in questo! Vero. Ma Gesù ci dice anche: “Però, dov’è il bene?”. Sì, bambini, dove sta il bene nel pensare solo a sé stessi? Dove sta il bene nell’ignorare i bisogni delle persone che mi sono più o meno vicine e che potrei aiutare con quello che ho o con quello che dico o faccio? Non solo potrei donare qualcosa, ma soprattutto potrei donare qualcuno: me! E con me, Gesù!
Ed è qui, cari bambini, che entra in gioco il tempo! Perché il tempo che noi abbiamo a disposizione, e che è diverso per tutti, perché dono di Dio, può diventare dono per gli altri e salvezza per noi! Perché tanto più usiamo il nostro tempo per amare, aiutare o solo ascoltare chi ne ha bisogno, tanto più ne riavremo dal Signore moltiplicato cento volte e trasformato in Grazia quando lo incontreremo in Cielo! Questo non vuol dire che il Signore ci chiede di non possedere nulla! Non cadiamo in questa trappola, perché Gesù, che ha vissuto con noi, sa meglio di tutti quello di cui abbiamo bisogno per vivere, ma ci chiede di non essere avidi pretendendo molto di più di quello di cui abbiamo bisogno.
A cosa ci servono tanti giocattoli, o tanti vestiti o tante altre cose che prima o poi dimenticheremo in qualche cassetto? Questo vale per tutti, sapete? Grandi e piccoli. Teniamo così tanto ad avere cose che si possono facilmente sostituire, ma l’amore della famiglia, l’amore di un amico, la riconoscenza di un conoscente, tutto questo, cari bambini, lo possiamo sostituire? Questo è il tesoro di cui parla Gesù, questo è il tesoro di cui vi parliamo spesso, e questa è l’unica maniera di passare bene, con gioia e consapevolezza (buona coscienza) il nostro preziosissimo e meraviglioso tempo!