Ingresso di don Beato nella Parrocchia di san Sebastiano Martire in Forio
Dopo la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Gennaro Pascarella per il suo insediamento nella Parrocchia di san Sebastiano Martire, don Beato Scotti ha salutato con affetto e semplicità la comunità che da giovedì 15 settembre scorso lo ha accolto come nuovo pastore. Ha parlato a braccio, confessando con candore di non aver preparato nessun discorso, peccando di presunzione – ha detto – poiché non si aspettava l’emozione che invece lo ha colto trovandosi nella nuova sede, di fronte all’importante incarico affidatogli dal Vescovo che in tal modo ha dimostrato di avere grande stima di lui, forse – ha detto scherzando – “perché non mi conosce bene”.
Don Beato è un sacerdote schietto e dal cuore grande, che sa muoversi bene tra la gente, ama ed è ricambiato e ha voluto ricordare con affetto il percorso compiuto nei decenni precedenti, a partire dalla Parrocchia di S. Maria di Montevergine, che lo ha “coccolato per dieci anni”, ma anche la sua parrocchia di origine, S. Michele Arcangelo in Monterone, dove, quando era bambino, grazie all’opera del caro don Pasquale Sferratore, è iniziato il suo percorso di fede.
Nel ringraziare la comunità di san Sebastiano, don Beato ha affermato che la presenza numerosa è testimonianza dell’affetto che lega i fedeli al sacerdote e che nella parrocchia c’è un filo conduttore che tiene insieme tutte le chiese del territorio di appartenenza: “si sente il forte profumo di Maria”, nella chiesa di S. Maria del Soccorso, in quella della Confraternita di Visitapoveri, intitolata a S. Maria delle Grazie, nella basilica di S. Maria di Loreto e, dulcis in fundo, nella stessa chiesa parrocchiale, grazie al culto e alla devozione della Madonna Addolorata. “Sia l’esempio di Maria, la sua materna premura, il nostro programma parrocchiale” ha detto don Beato. Dopo aver ringraziato i suoi predecessori, ricordando con particolare affetto la figura di don Michele Romano, ha così concluso rivolgendosi alla comunità: “Mi presento a voi con umiltà, guardate al parroco andando oltre la persona, ricordando che il parroco è colui che viene nel nome del Signore!”