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False identità (Catfish) e truffe romantiche (romance scam)

“Si tratta di uno dei raggiri più dolorosi di cui si può cader vittima in quanto, colpendo la sfera dei sentimenti, ferisce il desiderio di felicità, lasciando l’amaro in bocca per essere stati manipolati nel peggiore dei modi, creando un danno psico-fisico oltre a quello economico”, scrive il Commissariato di Polizia online.

Correva l’anno 2010 quando sul canale televisivo MTV andava in onda Catfish – False identità, programma statunitense condotto da Nev Schulman con la partecipazione del suo amico film maker Max Joseph. Sia il nome che l’idea del format nascono dall’esperienza personale del presentatore, il quale sul web aveva conosciuto una ragazza che però si era dimostrata essere completamente diversa dalla donna bellissima con cui aveva scambiato chat e messaggi per settimane. La “Megan” con cui lui interagiva online era in realtà Angela, diventata poi sua cara amica.

Che cosa è il Catfish

Da qui nasce infatti il nome del fenomeno “catfish”, che letteralmente significa pesce gatto, e fa riferimento alla storia del pesce piccolo divorato dal pesce più grande proprio come accade ad una persona ingannata da una finta storia d’amore. Nev Schulman ha così dato vita al programma Catfish aiutando gli utenti a scovare le persone di cui si sono innamorate ma che in realtà nascondono qualcosa. La trasmissione, arrivata anche qui in Italia con un grande seguito di spettatori, vedeva Nev e Max in giro per gli Stati Uniti alla ricerca dei potenziali “catfish” e in quasi tutte le loro storie sono riusciti a trovare attraverso indagini investigative chi si celava dietro lo schermo. Rabbia, lacrime, risse ma anche sorrisi e comprensione hanno accompagnato il percorso del format televisivo fino al 2020, anno dell’ottava e ultima edizione. A tutti gli effetti il programma tv può essere rappresentato come il primo vero esperimento di “caccia alle truffe romantiche” in cui si incorre sempre più spesso sui social network e sul mondo del web. Molte vicende, infatti, narravano di persone vicine che volevano vendicarsi o semplicemente sole, anche se in alcune occasioni c’erano scambi di denaro piuttosto consistenti andando così ad incorrere in vere estorsioni dettate dall’amore e dalla fragilità emotiva delle vittime.

Chi è il catfisher

L’identikit del catfisher, infatti, lo identifica come un bugiardo seriale creando una vera e propria co-dipendenza. Se teniamo conto che i casi raccontati negli episodi del programma sono circa 200, passabili di selezione di altrettanti casi arrivati nelle mani di Schulman e della redazione di Catfish, possiamo notare come il fenomeno delcatfishing sia in realtà più diffuso di ciò che si pensa non soltanto negli Stati Uniti ma anche in Italia.

Sono stato solo tutta la vita”

In questi anni ci sono stati molti casi di catfishing denunciati anche nelle trasmissioni televisive e nei vari canali mediatici, ma ultimamente il caso di Daniele in particolar modo ha catturato l’attenzione delle cronache. Originario di Forlì, Daniele a 24 anni si era innamorato di “Irene Martini”, una ragazza conosciuta online con cui aveva fatto progetti per il futuro come un matrimonio e persino dei figli. Dopo più di 8mila messaggi d’amore scambiati, il giovane aveva trovato sul web la foto di colei che lui credeva essere Irene e aveva scoperto la verità: Irene non era chi diceva di essere. Dietro allo schermo e alle chat romantiche si celava Roberto Zaccaria, un uomo di 64 anni di Forlimpopoli. Mortificato, disperato e umiliato, nel 2021 Daniele decide di togliersi la vita lasciando una lettera alla famiglia in cui dichiarava il suo amore e la verità dietro il suo suicidio: “Non ho mai avuto un amico, mai una ragazza. Sono stato solo tutta la vita”. Parole intense e forti che spingono così la famiglia a fare denuncia nei confronti di Zaccaria, con la conseguente apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Forlì. Il 64enne viene così condannato penalmente a pagare 825 euro per il reato di sostituzione di persona, mentre era stata chiesta l’archiviazione per l’accusa di morte del giovane. Ad un anno dal suicidio di Daniele, la trasmissione Le Iene intercetta Zaccaria tentando di farsi raccontare la verità dietro la triste vicenda, ma i risvolti si fanno sempre più drammatici. Dopo la messa in onda del servizio, l’uomo va incontro ad una incessante gogna mediatica contro la quale Zaccaria aveva deciso di tutelarsi. Lo stesso avvocato dell’uomo, Pier Paolo Benini, aveva spiegato che “Roberto non era più sereno”. Pochi giorni dopo, la notizia del suicidio di Zaccaria sconvolge ulteriormente l’opinione pubblica.

Romance scam, uno dei raggiri più dolorosi

Probabilmente questo è uno degli epiloghi più tragici di cui si ha nota per il fenomeno di catfishing, ma i dati raccolti dalla Polizia postale non sono per nulla rassicuranti. Tra i fenomeni/reati che vengono indagati ci sono infatti le cosiddette romance scam, ovvero le truffe romantiche, che nel 2021 hanno visto un incremento del 118% rispetto al 2020. Come si può leggere sul sito del Commissariato di Polizia online “si tratta di uno dei raggiri più dolorosi di cui si può cader vittima in quanto, colpendo la sfera dei sentimenti, ferisce il desiderio di felicità, lasciando l’amaro in bocca per essere stati manipolati nel peggiore dei modi, creando un danno psico-fisico oltre a quello economico”.  Solitudine, tristezza, incapacità di gestire le relazioni sono tra le motivazioni alla base dei catfisher, soprattutto di coloro che non hanno soltanto uno scopo lucrativo.

Romance scam o truffe romantiche in aumento esponenziale

Chi invece è un vero e proprio truffatore seriale, effettua un’attività finalizzata a studiare i comportamenti, le abitudini e gli interessi della vittima instaurando con essa un rapporto di confidenza e amicizia fino ad estorcergli denaro. Soltanto per l’anno 2021 sono state registrate delle truffe pari a 4.500.000 euro.  Ma è anche vero che spesso le persone coinvolte aspettano per denunciare perché non riescono a venire a patti con la vergogna di essere state ingannate e hanno difficoltà a confidarsi prima con le persone vicine e poi con la stessa Polizia postale. E nel caso di Daniele e Roberto, nonostante non ci fosse stata una truffa in denaro, lo hanno pagato con la vita.

Fonte: Roberta Caiano – laRedazione.net

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