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Avanti insieme, con coraggio!

Cari bambini, siamo arrivati alla terza domenica di questo cammino d’Avvento che stiamo facendo insieme, e in cui quest’anno ci stringiamo ancora di più l’un l’altro per creare un grande abbraccio e sentirci più forti, e andare avanti con coraggio in questo momento difficilissimo per la nostra bella isola d’Ischia.

La nostra mangiatoia parlante sembra veramente voler anche lei “camminare” con noi più che mai, perché per ogni domenica ci sta aiutando tantissimo ad andare verso Gesù e a fargli posto tra i nostri problemi, perché ci porti la Sua Luce, quella che non risolve le difficoltà con la bacchetta magica, no, ma fa di più: ci toglie la paura, ci dona speranza, ci regala un modo nuovo di vedere le cose tutti i giorni, con coraggio e aperti al cambiamento (ricordate?). Grazie, mangiatoia! Cosa hai da dirci, in questa terza domenica d’Avvento? “Non sono un pezzo di legno come gli altri appoggiati qua e là nella stalla. Sono la mangiatoia! C’è chi viene da me di corsa e chi a passo lento ma, prima o poi, tutti mettono il muso dalle mie parti.

Non è un vanto, tuttavia senza di me anche tu, caro lettore, questa mattina non avresti bevuto latte a colazione, mangiato bistecche a pranzo e nemmeno uno yogurt a merenda. Perché dalla mucca, dal bue, dall’asino e dagli altri animali si possono ottenere meraviglie dopo che per anni si sono nutriti da una mangiatoia! Mi ricordo però di alcune stagioni difficili: la terra era rimasta lunghi mesi senza pioggia, e io mi ero trovata per settimane semi vuota. Avevo visto il muso della mucca rabbuiarsi, e quello dell’asino turbarsi; non è vero che gli animali sono incapaci di esprimere stati d’animo. Il fatto è che il contadino mi riempiva solo a metà, o poco meno, e io rimanevo lì a guardare gli animali mentre gironzolavano per la stalla non del tutto sfamati.

Che dolore non poter offrire loro cibo in abbondanza. A volte mi sono sentita inutile e incapace di offrire soluzioni. Sì, è vero, non toccava a me trovarle, ma quando capita un guaio tutti dovremmo darci da fare. Come aveva fatto il contadino che mi riempiva solo a metà. Le prime volte mi incupivo anzi, mi arrabbiavo, ma poi ho capito perché faceva così: lui voleva che quel poco di paglia bastasse per ciascuno dei suoi animali. Capite? Il mio padrone aveva fatto in modo che a nessuno mancasse il cibo scegliendo di dare a tutti da mangiare un po’ meno del solito. Il suo gesto mi ha dato il coraggio e la forza di credere che in tempi difficili basta una sola manciata di biada per sentirsi sazi, e che dietro alla poca paglia distribuita con cura e parsimonia si nasconde l’amore dell’allevatore per i suoi animali.

Da ora in poi non mi sentirò più misera quando sarò riempita a metà; mucche e buoi ricordano con me che quella del contadino fu la scelta migliore. Il coraggio è necessario quando la strada si fa dura o poco chiara. Il coraggio è come una LANTERNA per i nostri passi: anche col vento, bisogna far di tutto perché non si spenga, o non vedremo più dove mettere i piedi! La luce invita alla gioia nonostante le difficoltà e annuncia un Dio fedele e affidabile che non si dimentica di nessuno. Anche quando ci sentiamo affaticati e sentiamo la mancanza di un cibo capace di sfamarci, Dio è con noi, Dio nasce per noi. Allora, andiamoGli incontro; andiamo avanti insieme, con coraggio!”

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