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San Nicola tra gli ucraini ischitani

Domenica 18 dicembre, presso la chiesetta dell’Annunziata di Lacco Ameno, dopo la celebrazione della Santa Messa, la comunità ucraina ha festeggiato, insieme ai più piccoli, la tradizionale festa di San Nicola.
Una comunità, fatta soprattutto di donne, meravigliosamente forti, che nascondono le lacrime e il dolore che le attanaglia per dare speranza ai loro figli. E che ogni giorno faticosamente si sostengono a vicenda, in una quotidianità che diventa sempre più complicata, lontane dai loro affetti più cari, e con grande dignità. Un gruppo unito nella preghiera, grazie all’immancabile presenza di Padre Roman, che nel suo silenzio e nella sua riservatezza riesce a tenere unità una comunità ferita.

Ed è per questo che non hanno voluto rinunciare a dare una parvenza di normalità e tanta serenità ai bambini che abitano l’isola oggi. Tra loro i profughi che da febbraio hanno trovato protezione, scappando da un inferno, ma che grazie a zie, amici, nonni che li hanno accolti con i loro genitori, non hanno perso il sorriso.

I giovanissimi si sono esibiti in canti popolari tipici di questo periodo con non poca commozione da parte di tutti i presenti: un momento di grazia per un popolo che tanto sta soffrendo in questi mesi. Dopo i canti, l’arrivo di San Nicola per tutti e lo scambio dei doni, con l’entusiasmo dei più piccoli, e la gioia di quanti hanno partecipato con amore alla serata.

“Fin dall’infanzia, i nostri genitori ci hanno insegnato a credere nei miracoli, e i doni di San Nicola che abbiamo trovato sempre sotto il cuscino ne sono stati la prova! Così abbiamo deciso di creare questo stesso miracolo per i bambini di Ischia! E Nicola è venuto a trovarci e ha regalato emozioni incredibili a tutti noi. I bambini sono diventati artisti per questo periodo perché hanno preparato uno spettacolo bellissimo per Nicola! Grazie ai loro genitori, ai quali va il grazie più grande, sono venuti alle prove nelle ultime settimane. Ci siamo divertiti insieme e siamo diventati amici, stringendo un legame ancora più forte.

Ma dietro le quinte c’è il lavoro di squadra di persone che dimostrano ogni volta l’unità del nostro popolo. Ognuno aveva il suo compito! Cucire un abito e una mitra per Nicola, fare un bastone (tutto è stato fatto a mano) Comprare regali, cuocere biscotti, comprare un albero di Natale e addobbi, scrivere una sceneggiatura e tanto altro…! Uno dei compiti principali era quello di far desiderare ai nostri figli di andare in chiesa, ed essere felici di farlo in un modo semplice, e ci siamo riusciti! ” Questo il raccolto di una delle organizzatrici della serata. Un momento di condivisione, ma soprattutto un attimo di gioia per tanti fratelli che oggi vivono nell’ incertezza e nella sofferenza dettate da una guerra ingiusta.

di Annalisa Leo

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