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Ciao Bambini! Un nuovo anno è appena iniziato e ha portato con sé nuove speranze e nuovi sogni per i mesi a venire. I propositi sono tanti e magari stiamo già pianificando le cose che vorremo cambiare, vero? Ma c’è una cosa sola che non cambierà mai: l’amore di Gesù per noi! Non è forse vero? Il Tempo di Natale è appena finito, ma in ogni festività, dalla Nascita di Gesù al suo Battesimo, abbiamo visto e capito come Gesù, obbediente al Signore, si sia donato tutto per noi fino dalla sua prima comparsa nel mondo. In questo senso, cari bambini, i Vangeli sono quanto di più prezioso abbiamo perché sono il testamento di quanto accaduto e ci aiutano a conoscere Gesù e a riconoscere che Lui è davvero il Figlio di Dio, ma al tempo in cui Gesù è vissuto, e ancora oggi purtroppo, non bastavano nemmeno i numerosi miracoli per far sì che le persone credessero in Lui.

E allora, in che modo alcuni credevano e altri no? Ce lo spiega San Giovanni Apostolo nel Vangelo che leggeremo domenica 15 gennaio. Seguiamolo con attenzione: “Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me». Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: ‘Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo’. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio»”.

Cari bambini, Dio non lo si riconosce così come siamo abituati a riconoscere le persone famose di questo mondo. Non è possibile indicarlo quando lo incontriamo per strada. Eppure, Giovanni Battista fa qualcosa di simile nel Vangelo che abbiamo appena letto: lo indica come l’Agnello di Dio. Cosa rende Giovanni Battista così sicuro? Quale segno di riconoscimento ha Gesù per essere indicato come il Messia? Nulla di esteriore. Giovanni può fare questa dichiarazione di fede non a partire da qualche cosa di esterno, ma da qualcosa di interno. Cosa vuol dire? Significa che la forte esperienza vissuta da Giovanni Battista, e che lui ci descrive parlando dei cieli aperti e della discesa dello Spirito Santo durante il Battesimo di Gesù, gli ha permesso di riconoscerlo come il Figlio di Dio. Questo tipo di esperienza di chiama: esperienza spirituale. Cari bambini, chi crede in Dio lo cerca, gli vuole bene e si sforza di seguire i suoi insegnamenti; piano piano, è messo nelle condizioni di vedere e sentire cose che normalmente non possiamo né vedere né sentire. Ma non pensate alle cose straordinarie che spesso vedete nei film. Non è nulla di tutto questo!

Questa capacità, che è vera, non riguarda le nostre sensazioni, o emozioni o fatti straordinari, ma è la semplice capacità di riuscire a capire dove Dio c’è e dove invece non c’è. Questa capacità spirituale ha un nome ben preciso: discernimento. Giovanni ha discernimento. Per questo può indicare con certezza Gesù e dire che è l’Agnello di Dio, e per questo, può essere un testimone dell’Amore del Signore, cioè una persona che, dopo aver conosciuto e creduto, aiuta gli altri a conoscere e a credere in Gesù, invitandoli a seguirlo. Testimoni lo erano i pastori accorsi alla grotta di Betlemme, lo erano i re Magi giunti da paesi lontani guidati da una stella, lo erano gli Apostoli e tutti coloro che, dopo aver aperto il cuore al Signore hanno potuto riconoscerlo laddove altri non ci riuscivano.

E che loro erano testimoni, cari bambini, lo capiamo anche dal fatto che ognuno di loro non è rimasto più lo stesso dopo l’incontro con Gesù! Così i pastori tornavano al gregge lodando e glorificando Dio, i Magi ritornavano a casa attraverso una strada tutta nuova che indicava anche una nuova vita, e gli Apostoli, come sappiamo, hanno lasciato tutto quello che erano e avevano prima di Gesù per diventare, dopo di Lui, i grandi Santi che oggi conosciamo. E noi? Anche noi, cari bambini, siamo chiamati ad essere testimoni, ma prima ancora discepoli, e prima ancora amici di Gesù. Quindi come cominciamo? Non c’è un modo unico, ma ce n’è uno decisamente sicuro e inizia proprio così: “Caro Gesù…”

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