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Lo sfruttamento del lavoro, nuova schiavitù, è un peccato mortale

Una giornata, quella di giovedì 19 gennaio, impegnativa per la nostra isola. Ferdinando Caredda, dell’Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali, si è recato a Roma per incontrare gli onorevoli Caramiello, Caso e Carotenuto del Movimento 5 Stelle. L’ intento dell’evento era proprio quello di dare seguito al percorso iniziato qualche anno fa e che vede interessate le categorie dei lavoratori stagionali isolani, già duramente colpiti dall’emergenza covid 19.

Chiare le interrogazioni parlamentari proposte da Ferdinando Caredda, membro attivo nell’equipe diocesana della Pastorale del Sociale.

Questo quanto ha dichiarato. «Questa mattina mi sono recato alla Camera dei deputati per discutere ancora una volta dell’urgenza che riguarda i lavoratori stagionali e poter trovare una soluzione definitiva da portare in parlamento e quindi cercare di risolvere questa problematica che attanaglia i lavoratori stagionali. Questa “categoria” è stata molto penalizzata dopo l’introduzione della Naspi nel 2015.

 Infatti, il nostro territorio, a partire da quella data, ha iniziato a soffrire una ingente crisi economica, che si è inasprita a causa delle calamità che hanno colpito la nostra isola, ovvero il terremoto del 2017, l’alluvione del 2019 e soprattutto quella della 26 novembre 2022.

Lavorare sull’isola d’Ischia sta diventando sempre più difficile anche a causa delle condizioni di lavoro proposte, troppo spesso non aderenti a quanto previsto dai contratti nazionali di categoria. Oggi deve partire un grido unanime che abbia origine dalle categorie di lavoratori più sofferenti fino ad arrivare al cuore delle Istituzioni. Ischia ha bisogno di riaffermare la propria identità.

Abbiamo tantissimi giovani che hanno dimostrato, in occasione dell’alluvione, di avere un gran cuore e tanto spirito di iniziativa ed è su loro che dobbiamo investire! Doniamo loro un futuro degno senza costringerli ad abbandonare la propria terra. Sono sempre maggiori le “risorse umane” costrette a cercare fortuna all’estero, perché solo fuori dall’Italia riescono a trovare contratti e condizioni di lavoro migliori».

E prosegue: «Dice Papa Francesco “Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, è una sanguisuga che rende schiava la gente.

Il sangue di chi è sfruttato nel lavoro è un grido di giustizia al Signore. Lo sfruttamento del lavoro, nuova schiavitù, è un peccato mortale”.

 Quindi questo vuol essere un appello a tutti gli imprenditori, alle istituzioni, alla Chiesa.

Siamo un popolo in cammino, un popolo forte! Prendiamoci per mano e avanziamo con spirito di fratellanza.

 Non perdiamo l’ennesima occasione per dare una svolta alle già difficili condizioni di lavoro del popolo degli stagionali. Fissiamo degli obbiettivi e proviamo a raggiungerli insieme. Puntiamo ad un’isola sostenibile, dove venga rispettata la natura, valorizzate le innumerevoli risorse, ma soprattutto dove sia possibile lavorare dignitosamente.

Ischia è una realtà che negli anni ha prodotto fino al 40% del PIL turistico campano. Va rimarcato, che se il turismo ad Ischia con il suo indotto implode, le ripercussioni saranno severe anche a livello regionale.»

di Annalisa Leo

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