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Contro l’usura c’è Paulus

I dati delle attività della Fondazione per il sostegno a famiglie e microimprese

Le famiglie italiane vivono oggi con estrema difficoltà tra redditi insufficienti, spese impreviste, costo della vita in continua crescita. Rincari e aumenti delle materie prime scaturiti dal recente scoppio della guerra in Ucraina – arrivata al termine di due lunghi anni di emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19 – stanno portando l’Europa dritta sull’orlo della recessione. Ma la crisi si è abbattuta in maniera drastica anche sul sistema produttivo nostrano colpendo, in particolare, i settori del turismo, della ristorazione, il comparto della cultura e quello del tempo libero e il commercio al dettaglio, con cali di fatturato e chiusura di tante aziende, che ha portato, come conseguenza, la perdita di numerosi posti di lavoro. In questa situazione, diverse piccole e medie imprese, ma anche famiglie, sono incappate nelle maglie dell’usura. Importante, dunque, il ruolo delle associazioni antiusura, tra le quali la Fondazione Paulus, nata per volontà del vescovo di Ischia e Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella. I dati degli interventi effettuati dalla Fondazione Paulus negli ultimi anni sono stati presentati durante un incontro organizzato da Segni dei Tempi nell’ambito del ciclo “Le antenne del territorio”.

Nell’incontro, intitolato “Crisi e sovraindebitamento: possibili strategie per prevenire e risolvere”, sono stati presentati i risultati delle attività portate avanti dalla Fondazione, finalizzata a fornire sostegno a famiglie e microimprese in difficoltà economica e a rischio di diventare facile preda degli usurai (www.fondazionepaulus.it). I dati sono stati presentati da Luigi Cuomo e Domenica Centola, rispettivamente presidente e direttore della fondazione. L’incontro è stato moderato da Carlo Lettieri, addetto stampa della diocesi di Pozzuoli. Le vittime di usura ed estorsione sono soggetti deboli che si trovano in un momento di difficoltà ed è per questo che lo Stato è intervenuto per assicurare loro un sostegno importante: la Legge 108/1996, infatti, ha costituito il fondo di solidarietà per le vittime dell’usura, cui si è aggiunto nel 1999 il fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive, successivamente unificati, che rappresentano, ad oggi, i fondi di garanzia di riferimento della Fondazione Paulus.

Accreditata presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Paulus garantisce la possibilità di accedere al credito più agevolmente, tramite il Fondo di prevenzione dell’usura gestito dallo stesso MEF, prevenendo così l’esclusione finanziaria di soggetti deboli che altrimenti potrebbero cadere nei canali illegali del credito. Nel 2021 sono stati portati a termine 102 interventi, equamente distribuiti tra uomini (56) e donne (46). Come indicato nel grafico riportato nella pagina, queste le tipologie di problematica affrontate: sovraindebitamento (61), povertà conclamata (15), prevenzione usura (11), nuove povertà (9), usura (4) ed estorsione (2).

Nel secondo grafico vengono indicati i titoli di studio degli utenti: scuola primaria (5), scuola secondaria di 1° grado (41), scuola secondaria di 2° grado (45), laurea (11). L’esito dell’ascolto, come riferito, ha comportato sostegni erogati dalla Caritas diocesana (54 casi), il rinvio ai Servizi Sociali (20), l’intervento diretto della Fondazione Paulus (15) e l’attivazione di soluzioni senza intervento finanziario diretto (13). Per quanto riguarda la provenienza, il 74% ha rappresentato utenti della diocesi di Pozzuoli (75), a fronte del 26% di altre diocesi (27). L’offerta di aiuti che la Fondazione può mettere in campo, rappresenta quindi un’opportunità necessaria e fondamentale in questo periodo, che risulta però ancora troppo poco conosciuta e che, per questo motivo, presenta ampi margini di capienza per ulteriori interventi. Proprio in virtù di queste informazioni, i presenti all’incontro hanno proposto di realizzare altri momenti, sia per approfondire ulteriormente l’analisi delle problematiche messe in luce da Cuomo e Centola, sia per coinvolgere e sensibilizzare sul tema altri referenti di uffici diocesani e realtà significative delle comunità parrocchiali e del Terzo Settore, sia dell’area flegrea che di Ischia, in piena sinergia tra le testate Segni dei Tempi e Kaire.

di Simona D’Orso

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