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Dall’8 all’11 febbraio a Palermo si è tenuto il 7° Seminario nazionale di Pastorale Sociale, organizzato dall’Ufficio Nazionale per i Problemi sociali e del Lavoro della Conferenza Episcopale Italiana.

In qualità di Direttrici dell’Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi di Ischia, abbiamo avuto il privilegio di partecipare a questi giorni che avevano come tema “La Parte Migliore”, ossia la formazione spirituale nella pastorale sociale, affinché questa possa dare un contributo sostanziale ai cantieri di Betania.

Siamo stati accolti da S.E. Mons. Corrado Lorefice, Vescovo di Palermo, e da don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale, che ci ha illustrato il seminario e le attività che avremmo svolto in questi giorni intensi di grazia.

E’ stato un susseguirsi di Lectio di grande spessore, con relatori importanti quali padre Pino Stancari sj (biblista), padre Rosario Pistone OP (biblista – Pontificia Facoltà Teologica DI Sicilia San Giovanni Evangelista di Palermo) e la Dott.ssa Anna Staropoli (sociologa Istituto Arrupe – Palermo) e relazioni sulla dimensione spirituale come proprium della pastorale sociale, sulle parole della pace per dare un’anima alla comunicazione, all’economia e alla politica con interventi di giornalisti, imprenditori e politici che hanno portato la loro esperienza di vita.

Non sono mancati momenti in trasferta, quali la visita ai luoghi della testimonianza sociale di don Pino Puglisi, vittima simbolo della mafia, e Celebrazioni Eucaristiche presiedute dal Vescovo di Cefalù, S.E. Mons. Giuseppe Marciante, e da S.E. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo.

L’aspetto che maggiormente ci ha entusiasmato è stata la fase laboratoriale, in cui siamo stati divisi in 13 piccoli gruppi dove abbiamo imparato ad ascoltarci, per avviare un processo e formulare un orientamento operativo condiviso, riconoscendo le difficoltà che ciascuno di noi riscontra nelle realtà in cui ci troviamo ad operare, sottolineando le attenzioni e le priorità da darci.

È proprio nei laboratori che abbiamo capito che il percorso da intraprendere è comunitario perché elaborare una visione globale non è mai un esito individuale, ma è apprendere uno stile di vita comunitaria, fare esperienza della nostra umanità abitata dallo Spirito.

In modo particolare ci siamo soffermati sul binomio contemplazione e azione individuando i punti da cui dobbiamo ripartire:

  • PAROLA e riferimento evangelico al cuore della proposta;
  • PARTRECIPAZIONE, ascolto e vicinanza, progettazione condivisa (invece di coinvolgere “sempre quelli”);
  • SENTIRSI COMUNITA’ SUL TERRITORIO, curando i rapporti con Caritas, dialogo ecumenico, apertura a tutti gli ambienti di vita con particolare attenzione ai giovani;
  • FORMAZIONE DELLE COSCIENZE (preti compresi, sulle questioni economiche).

In questi giorni abbiamo respirato aria di famiglia, abbiamo condiviso le nostre fragilità e individuato nella verità i nostri punti critici; è stato inoltre molto emozionante per me e Pina ricevere la solidarietà di tutti i presenti per il momento di grande sofferenza che la nostra comunità isolana vive in seguito al tragico evento della frana del 26 novembre 2022, non facendoci mancare sostegno concreto e condivisione di progetti per la cura del creato e per attuare una conversione ecologica e ambientale sul nostro territorio in un’ottica cristiana di servizio. Abbiamo lasciato Palermo con la consapevolezza che tornando a casa saremo chiamate ad attivare tutti i nostri sensi: l’udito per ascoltare le fatiche della comunità, la vista per guardare alle energie creative, il tatto per toccare con mano le povertà e condividerle, l’olfatto per vivere in sintonia con la natura, il gusto di essere COMUNITA’.

di Marianna Sasso

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