Cari bambini, il Tempo di Quaresima è ufficialmente iniziato! Ad aprirci le porte di questi importantissimi 40 giorni, è stato il Mercoledì delle Ceneri, nel quale sul nostro capo è stato sparso un pizzico di cenere benedetta che ha invitato tutti alla penitenza e alcuni, gli adulti, al digiuno. E poiché Gesù ha promesso di non lasciarci mai soli, ecco che lo troviamo a fare altrettanto nel Vangelo di Matteo che ascolteremo domenica 26 febbraio: “In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano”.
Cari bambini, Matteo, in questo Vangelo, ci dice una cosa insolita. Che cosa? Ci dice che il male esiste, e lo sappiamo, ma ce lo presenta in maniera diversa da quella che pensiamo. Quando pensiamo al male, di solito, pensiamo alla violenza, al dolore fisico o alla malattia. Di sicuro pensiamo anche al male che può essere fatto con le parole, con gli insulti e le bugie, ma mai, davvero mai, pensiamo che il male possa essere un nostro amico. E lo è? Assolutamente no! Ma si presenta tale. Come vedete, cari bambini, il diavolo, che è furbo, aspetta che Gesù sia debole, che abbia fame e sete prima di avvicinarsi a lui con tono amichevole offrendogli le soluzioni alle sue sofferenze. È tutto gentile nel cercare di convincerlo a fare quello che gli chiede, ma questo è solo un inganno perché sappiamo che ciò che il diavolo vuole da Gesù è che Lui lo preferisca a Dio.
Questo, cari bambini, è il perfetto esempio della tentazione: la tentazione, infatti, è il desiderio di qualcosa che ci attira, ma che sappiamo non essere una cosa buona. Nessuno di noi è tentato da qualcosa che non gli piace o che non vuole! Quanti bambini conoscete che sono tentati dalla voglia matta di riordinare la propria cameretta? Non rispondete, non serve…ma, magari, ne conoscete molti che spesso finiscono nei guai perché sono attirati dalla voglia di mangiare quella cosa tanto golosa che fa loro male o di fare quella cosa un po’ pericolosa per il gusto di sentirsi piccoli “fuorilegge”. Ma tutto questo come va spesso a finire? Con un mal di pancia o un osso rotto. Quindi possiamo capire da noi che la tentazione si presenta sempre bene per finire sempre male. E allora che fare? Dire di no. Scegliere è la libertà più grande donataci da Dio Padre, ma è anche la più grande responsabilità. Perché? Perché con una parola possiamo decidere la nostra vita, ma anche condizionare quella di chi ci sta accanto. Per questo Gesù risponde al diavolo con la Parola di Dio, perché quando siamo in difficoltà, quando non sappiamo cosa dire e come affrontare una tale situazione, cari bambini, non dobbiamo dimenticarci di avere il Signore con noi che è sempre dalla nostra parte.
E tutto quello che ci ha lasciato, ciò che ci ha insegnato tramite le Sacre Scritture e la vita stessa di suo Figlio Gesù, nel Vangelo, sono la nostra eredità più preziosa. Non c’è esperienza dolorosa che Gesù non abbia affrontato, nessuna cari bambini, e le ha vissute perché anche noi sapessimo cosa dire e cosa fare in caso di bisogno. Quindi bambini cari, in questa prima tappa verso la Pasqua portiamo con noi un po’ di cose: la Fede di credere che Gesù non ci abbandona mai nemmeno in mezzo al deserto; la Parola di Dio, che è la bussola (e anche ‘navigatore satellitare’) che ci indica il giusto percorso; ed una parolina piccola piccola, ma molto potente: no. È assolutamente inutile se detta ai genitori, ricordatelo, ma sa il fatto suo contro le tentazioni!