Ciao bambini! È Pasqua! Ancora e ancora Pasqua! In questo tempo di gioia, in cui anche la natura festeggia la risurrezione di Gesù con il risveglio di nuovi fiori e piante, troviamo anche un altro risveglio: quello di noi cristiani. Cosa vuol dire? Che spesso anche noi ci addormentiamo nella fede! Cerchiamo di capire meglio: cosa vuole dire essere cristiani, bambini? Credere in Gesù, in Dio Padre e nello Spirito Santo, vero? Ma non è solo quello. Tante persone credono che ci sia “un Dio”, ma non per questo sono cristiane.
Cosa fa la differenza, allora? Volere bene al Signore. Come diciamo sempre, e diremo ancora, conoscere Gesù, di persona, ci permette di riconoscere quanto Lui ci ama e ci insegni a volergli bene. Ma anche in questo caso può capitare di avere dei momenti in cui i dubbi ci riempiono il cuore. Può capitare durante dei momenti difficili o quando pensiamo che siano accadute cose un po’ ingiuste e per qualche motivo ci sentiamo un po’ “delusi dal Signore” anche se sappiamo che il Signore non ci delude mai. È qui, in questo punto, che la nostra fede si allontana un po’, che si addormenta. Allora il Signore, che ci ama molto di più di quanto lo amiamo noi, viene in nostro aiuto.
Come? Scopriamolo con il Vangelo di Luca che ascolteremo domenica 23 aprile: “Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, …. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?» … Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”.
Ancora una volta, cari bambini, Gesù appare il primo giorno della settimana: domenicaper gli ebrei del tempo. È proprio in quel giorno che Gesù va a cercare coloro che si stanno allontanando da Lui perché sono rimasti delusi da fatti che non hanno capito. E perché non li hanno capiti? Perché sono stati sordi. Hanno visto Gesù morire e hanno pensato che tutto fosse finito senza ascoltare quello che hanno detto le donne e i discepoli che testimoniavano la resurrezione di Gesù. Allora cosa può fare Gesù, se coloro che Lui manda in nostro aiuto non vengono ascoltati? Non può fare altro che venire a cercarci di persona. Ma i discepoli non lo riconoscono quando lo vedono, lo riconoscono solo quando Lui, spezzando il pane e celebrando la Santa Messa, scompare. Perché? Perché l’incontro più vero e intimo con Gesù è nella Santa Messa, cari bambini!
È quando noi ci nutriamo di Lui e lo portiamo nel nostro cuore. È così che Gesù, piano piano, ci insegna che non tutte le cose andranno secondo i nostri piani, ma di sicuro andranno secondo i suoi, e se noi ci fideremo di Lui, troveremo la gioia e l’amore ovunque, anche là dove sembra non esserci.