Ciao bambini! Come state? Ormai la primavera è inoltrata e anche se l’inverno ci dà dei colpi di coda, nessuno ci toglie la voglia di fare grandi passeggiate e stare all’aria aperta. Infatti, anche noi del “Kaire dei Piccoli”, qualche giorno addietro, abbiamo fatto una piccola gita passeggiando nella natura e incontrando persone, scoprendo piante e vedendo animali: tra questi c’erano anche delle simpatiche pecorelle.
Ci siamo fatti vicini al recinto e l’unica incauta a venire verso di noi per mangiare un po’ d’erba, era la più piccola del gruppo, che era troppo giovane per percepire pericolo, mentre le adulte se ne stavano da una parte, lontane, guardandoci e belando per poi voltarsi tutte assieme, nella stessa direzione, in attesa di qualcuno che le venisse a rassicurare della nostra presenza: il pastore.
Ed è proprio del pastore che Gesù ci parlerà domenica 30 aprile. Vediamo cosa ha da dirci ascoltando il Vangelo di Giovanni: “In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza»”.
Cari bambini, Gesù ci dice chiaramente che Lui è il pastore buono. È il capo che non comanda con la forza, ma si prende cura di noi con amore e mettendosi al nostro servizio. È il capo che dona la vita per chi ama e non chiede ad altri di sacrificarla. Di un capo così, cari bambini, ci si può fidare, esattamente come fanno le pecore che abbiamo incontrato: aspettano il loro pastore e ascoltano sempre la sua voce perché sanno che con lui si va in pascoli buoni e abbondanti, e saranno difese in caso di pericolo o visite di estranei.
Basta un segnale, un richiamo ed esse lo seguono, obbediscono e si incamminano guidate dalla voce di Colui che sentono come presenza amica, forte e dolce insieme, che guida, protegge, consola e medica. Così è Gesù per noi…ma non solo! Gesù ci dice anche che Lui è la porta del recinto: cosa vuol dire? Significa che Gesù è allo stesso tempo la strada che ci conduce, la guida che ci indica il percorso e la porta attraverso la quale noi entriamo nel suo mondo! E qual è il Suo mondo? Il Paradiso! Un momento…il Paradiso non è il regno di Dio che raggiungeremo solo dopo che avremo lasciato questo mondo? Sì, è così cari bambini: noi raggiungeremo il Paradiso solo dopo che avremo vissuto tutti i nostri giorni su questa terra, però, il Signore ci dice anche che, se noi seguiamo Lui, potremo già vivere il Paradiso nel nostro cuore!
Non dobbiamo aspettare per incontrarlo e nemmeno per vivere quella gioia eterna che ci attende in Cielo. Il Paradiso, cari bambini, è già qui, ora, se vogliamo e se decidiamo di stare con Gesù fidandoci di Lui come fanno le pecore. Allora il nostro cuore scoprirà un amore senza fine che dona pace e gioia anche nei momenti difficili della nostra vita. Chi di voi non vive o non ha mai vissuto la bella sensazione di sentirsi al sicuro dopo che i propri cari lo hanno messo a letto rimboccandogli le coperte? In quei casi ci addormentiamo tranquilli sapendo di fare bei sogni, vero? Perché? Perché sappiamo che siamo amati e protetti.
Ecco, quella sensazione e quella sicurezza, è la stessa che Gesù ci dona ogni giorno, adesso e in futuro quando, crescendo, saremo noi a rimboccare le coperte ad altri. Perché Gesù ci vuole bene, ci protegge e ci porta nel suo mondo da subito, ma solo se noi lo vogliamo. Noi lo vogliamo, e tu?