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L’ONU inaugura il Consiglio dei giovani per la lotta al climate change

Il segretario generale Antonio Guterres sceglie 7 under 30 come suoi consiglieri per ascoltare la voce e le proposte delle nuove generazioni per salvare il pianeta che abitano e abiteranno

È stato ufficialmente inaugurato il 16 marzo scorso e avrà un mandato di due anni, il Consiglio consultivo dei giovani per la lotta al cambiamento climatico, voluto fortemente dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Il Consiglio è composto da sette giovani attivisti ambientali che fungeranno da consulenti di Guterres per accelerare gli obiettivi dell’ONU per la salvaguardia del pianeta. Ayisha dagli Usa, Beniamin dalla Polonia, Fatou dal Gambia, Jevanic dall’isola Santa Lucia nei Caraibi, Josefa della Filippine, Joice della Colombia ma ora immigrata in Paraguay, Saoirse dell’Irlanda saranno pionieri di questo esperimento di consulenza con e per le nuove generazioni.

I magnifici sette, come sono stati definiti per le loro competenze, per l’impegno nelle loro comunità e per la loro dedizione verso l’ambiente, lavoreranno in collaborazione con altri giovani leader e si consulteranno con movimenti giovanili di tutto il mondo, per assicurare diverse prospettive sulle soluzioni climatiche e riferirle direttamente al Segretario generale. Accettando il suo nuovo ruolo di consulente, Ayisha, che ha origini pakistane ed è stata proclamata dalla rivista Time donna dell’anno, ha confessato che “è una responsabilità troppo grande cercare di salvare tutto in una volta, ma abbiamo bisogno di persone che lavorino per proteggere i loro piccoli angoli di mondo ogni giorno. Non dobbiamo fare tutto, ma fare del tuo piccolo angolo di mondo, il tuo tutto”.

Jevanic osserva l’impatto della crisi climatica sulla sua isola, dove l’innalzamento del livello del mare sta minacciando non solo i ristoranti e gli hotel sulle spiagge, ma anche la produzione agricola e il cimitero dove sono sepolti gran parte degli isolani. “La nostra sopravvivenza ora dipende da una comunità globale unita nel portare avanti con urgenza l’agenda climatica, anche con il potere catalizzatore dei giovani che potranno imprimere un’accelerazione davvero tanto necessaria”.

E così mentre il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici riunito in Svizzera ha confermato l’urgenza di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius, per mitigare catastrofi naturali violente al pari di quelle vissute nelle scorse settimane in Emilia Romagna, Guterres è passato dagli annunci ai fatti, poiché non può esserci un progetto di riduzione delle emissioni di gas serra o un piano di salvaguardia del creato senza ascoltare i giovani, senza un patto di responsabilità con le nuove generazioni che abiteranno un pianeta, per loro sempre meno ospitale.

Fonte: Maddalena Maltese – Il Poliedro

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