Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Gennaro per il Sacramento della Cresima presso la Parrocchia di S. Vito Martire
Is 61, 1-3; 1Cor 12, 4-11; Lc 10, 1-9
Con gioia vera don Cristian ha accolto, martedì 13 giugno scorso il Vescovo Gennaro, che si è recato presso la Parrocchia di San Vito in Forio per amministrare il sacramento della Cresima ad un nutrito gruppo di giovani. È la gioia di un parroco che sta vivendo intensamente la sua nuova vita nella comunità foriana – che ha in San Vito, un santo giovanissimo, il suo modello – e che sta costruendo con impegno la sua relazione con il “gregge” che gli è stato affidato partendo proprio dai giovani attraverso tante iniziative coinvolgenti. Nel giorno della loro Cresima – ha detto don Cristian nel discorso di accoglienza – questi giovani intrecciano la loro vita con quella di Dio, come ha fatto san Vito, esempio di una santità costruita tra mille difficoltà che venivano dalla sua stessa famiglia, esempio che giunge intatto da secoli ai giovani di oggi.
Ai giovani con affetto paterno si è rivolto anche il Vescovo Gennaro nella sua omelia, ricordando loro che la santità non è un privilegio riservato a pochi, come si riteneva un tempo. Il Concilio Vaticano II – ha spiegato – ha sottolineato che la santità è alla portata di tutti e che ognuno è santo a modo proprio, secondo la propria vocazione e secondo i propri carismi, esattamente come ci ha ricordato San Paolo nel brano che la Liturgia della Parola ha presentato come Seconda Lettura. Anche Papa Francesco ha sottolineato questo aspetto nel ricordarci i tanti “santi della porta accanto” che nel silenzio portano avanti la loro vita quotidiana nella santa sequela di Cristo. Ma, come scrive san Paolo: “vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito”. Così ha precisato il Vescovo:
«Lo Spirito Santo è spirito d’amore e comunione. San Paolo nella seconda lettura ci precisa che quando parliamo di unità non parliamo di omogeneità, parliamo di unità nella diversità: tanti carismi, tanti ministeri, ognuno con un compito diverso, ma tutti insieme cerchiamo di costruire il bene della Chiesa, che è il bene comune».
È come un coro nel quale le voci diverse si uniscono per creare un’armonia unica, ha proseguito il Vescovo, una sintonia perfetta che porta con sè un segno inequivocabile: l’amore autentico, dove c’è amore autentico, lì c’è lo Spirito Santo in azione.
Lo Spirito Santo è un dono che riceviamo gratuitamente, grazie all’amore che Dio nutre per noi. È dono gratuito che non riceviamo per i nostri meriti, ma che, come ogni dono, va “scartato”, aperto, scoperto, cioè accolto. È quanto Dio ci chiede in cambio del suo amore infinito:
«Tutti abbiamo bisogno dell’amore misericordioso di Dio, ma il Signore una sola cosa chiede, anche a voi cresimandi, i doni non ce li impone, ma chiede che siano accolti. Con il Battesimo l’hanno fatto i vostri genitori per voi, ora tocca a voi confermare che accettate questo dono prezioso»
Accogliere lo Spirito Santo nella nostra vita significa accogliere tutti i doni che porta con sé, doni che ci aiutano a discernere correttamente, in tutti i momenti della nostra vita, la strada giusta, quella che conduce alla felicità. Gesù nel Vangelo usa spesso la parola “beati” che in realtà significa “felici”. Ma quella beatitudine di cui parla Gesù nel Vangelo, non è una via complessa e tortuosa e difficile da percorrere, ma al contrario, è una via che porta alla nostra realizzazione, che non ci fa fallire il bersaglio, è la via della nostra felicità. Il Signore non vuole altro in cambio del suo amore.
Questa felicità porta nei nostri cuori la pace, quella pace che – ha detto il Vescovo – viene così spesso citata durante la celebrazione eucaristica. Essa è frutto dell’opera dello Spirito Santo, se accolto nei nostri cuori ed è frutto della buona relazione con il Signore.
Così ha concluso l’omelia Mons. Pascarella rivolgendosi ai giovani cresimandi: «Che lo Spirito Santo vi aiuti a relazionarvi con Dio, non come servi, ma come figli suoi».