L’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco non smette di essere fonte di riflessione sul mondo nel quale abbiamo la fortuna di vivere ed è continuo stimolo di meditazione per ogni cristiano. Lungi dall’essere una semplice ‘enciclica ecologista’, la “Laudato si’”, con la quale il Papa ha voluto rivolgersi non solo ai cristiani, ma anche a coloro che professano altre fedi, è innanzi tutto una denuncia dell’abuso che l’uomo da secoli perpetra ai danni della terra – della quale dice Francesco l’uomo non è padrone, poiché egli non è Dio -, ma è anche e soprattutto una esortazione ad essere degni figli di Dio, interagendo in maniera corretta e responsabile con la natura e con tutti gli altri esseri viventi. La cura del creato è dunque parte integrante di un comportamento degno e appropriato per chi si professa cristiano.
La portata della sfida lanciata da Papa Francesco ha moltiplicato iniziative ed eventi fin dalla sua pubblicazione nel 2015, anche sulla nostra isola. Di recente – il 26 giugno – la Parrocchia di S. Maria delle Grazie in S. Pietro ha ospitato, presso il nuovo Centro Parrocchiale, un evento dal titolo “Mare Nostrum – dialoghiamo sul nostro mare” che ha visto l’intervento di diversi ‘attori’ che, con ruoli diversi, svolgono le loro vite nel e con il mare: pescatori (Cooperativa Ischia Pesca), biologi marini , operatori del settore diving, atleti della specialità Nuoto per Salvamento (Auras Ischia), ma anche studenti dell’IIS Mennella, segno che i giovani sono una controparte importante . Non poteva mancare il contributo dell’Ufficio Diocesano della Pastorale Sociale.
A fare gli onori di casa il parroco don Agostino, affiancato dal neo presbitero don Paolo Buono e dal predicatore don Enzo. In apertura alcuni estratti dalla “Laudato sì”, in particolare il n. 12: “Il mondo è qualcosa di più di un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode” – Il senso dell’incontro viene dalla riflessione che l’invito del Papa non è al semplice ecologismo ‘da pro-loco’, ma un richiamo a rispondere alla vocazione cristiana che rappresenta la dimensione della cura. Rispondere a questa vocazione significa aderire al progetto di Dio.
E per farlo non è necessario altro che aderire giorno per giorno, nella nostra vita quotidiana, alla promessa di prenderci cura di quanto il Signore ha creato per noi. L’evento, – come è stato ricordato – si è svolto sotto l’occhio vigile di san Pietro, il santo pescatore, e, non poteva non avere come oggetto il mare. Abitiamo su un’isola meravigliosa e il richiamo al nostro mare e alle relazioni che con esso si costruiscono è senza dubbio forte. Il tema del mare richiama anche l’educazione e quindi coinvolge la scuola: sono intervenuti infatti i ragazzi del Istituto Nautico isolano con il loro Prof. Salvati.
Successivamente, per toccare il tema del mare come fonte di lavoro, è intervenuta Francesca Saurino, presidente della Cooperativa Ischia Pesca. I Biologi marini Emmanuele Somma e Alice Mirasole hanno ricordato l’importanza della conoscenza scientifica per la salvaguardia dell’ambiente marino. La dimensione dello sport e il rapporto con i giovani è stata invece affrontata da Carlo Picconi, coordinatore regionale salvamento per la FIN e da Filippo Perrella, atleta plurimedagliato dell’ASD Auras Ischia.
In chiusura gli interventi di Pina Trani e Marianna Sasso, coordinatrici diocesane della Pastorale Sociale, per sottolineare il ruolo fondamentale della Chiesa di Ischia nell’impegno per la cura del Creato e per ricordare che la terra è la nostra casa comune e che è necessario “costruire ponti tra realtà che vivono della stessa cosa: il mare, che è luogo fisico, ma anche simbolo di vita, che ci è stata donata e che dobbiamo custodire e curare. Goccia dopo goccia”