Domenica della Parola
La V domenica della Parola di Dio che si celebrerà domenica 21 gennaio 2024, quest’anno ci rivolge un accorato invito, un grande consiglio: «Rimanete nella mia parola» (Gv 8, 31). Questa espressione biblica, estratta dal vangelo secondo Giovanni, ci dice e ci ricorda tanto: Dio parla. Lui – il Vivente, il Dio della Vita, Colui che è, l’Esistente – esce dal suo silenzio per amore, e nel suo amore si rivolge all’umanità di tutti i tempi. Dio, proprio Dio, comunica con tutti e con ciascuno di noi, ci viene incontro, si intrattiene con noi, resta con noi e vicino a noi, ci esorta a restare con e in Lui.
Che messaggio vuol darci Dio venendo nel mondo?
È qualcosa di personale, di assolutamente necessario per noi, senza il quale non potremmo mai giungere a una piena conoscenza né di noi stessi né del mistero di Dio.
Uscendo dal suo silenzio, Dio invisibile si rende visibile e la sua Parola – da sempre pronunciata – si fa carne, si fa bambino, si fa uomo, permettendoci di conoscerla e di riconoscerci figli amatissimi.
«La Parola, il Logos, il Verbo, la vita eterna (sono) …tutti termini che rimandano all’idea centrale e fondativa: la persona di Gesù Cristo.» Il Figlio di Dio e Dio Lui stesso, la seconda Persona della SS. Trinità, Gesù nostro amico, fratello, mediatore e Sposo, «rimane per condividere gioie e dolori e dare alla vita un senso di pienezza che non può essere ritrovato altrove».
Gesù ci dice «Rimanete nella mia parola» perché restandole fedeli saremo davvero suoi discepoli, conosceremo la verità che ci fa liberi, cioè non libertini ma liberi di fare il bene e sempre il bene.
Gesù ci dice «Rimanete nella mia parola», perché come un tralcio innestato riceve linfa dalla vite, inverdisce, e nascono uno o più buoni grappoli di uva, così noi innestati in Cristo dal Battesimo riceviamo e assorbiamo la “linfa” vitale necessaria a vivere una vita nuova, bella, gioiosa, santa.
La Domenica della Parola di Dio – istituita il 30 settembre del 2019 da papa Francesco col Motu proprio Aperuit illis – vuole favorirci l’acquisizione di una maggiore familiarità con la Sacra Scrittura. Questa «…da sempre, è un ponte di dialogo e di importante contatto anche con le altre confessioni cristiane e con le altre religioni». Sul sito del Dicastero per l’evangelizzazione è possibile trovare il Sussidio pastorale che ci prepara a vivere questa domenica speciale. Il sussidio ci suggerisce ad esempio di includere già dalla II settimana del Tempo ordinario una particolare preghiera dei fedeli, di prevedere l’Adorazione al Santissimo Sacramento offerto per la celebrazione della Domenica della Parola di Dio, di fare momenti di Catechesi Biblica, di formare i lettori, di portare il Vangelo in borsa e di leggerlo, di visitare una chiesa, di fare la Lectio Divina, di aprire i cuori in famiglia alla Parola. Perché la Parola di Dio tiene pura la nostra via, ci ridona speranza, ci apre alla comunione fraterna.
«Rimanere nella Parola coincide con rimanere in Gesù, come egli rimane nel Padre. È un “vivere in Cristo”, seguendolo da vicino, verso la creazione nuova, originata sulla croce, partecipando alla sua epifania dell’Amore senza tramonto».
Signore, tu ripeti a ciascuno di noi:
«Rimanete in me ed io in voi» (Gv 15,4).
Ti chiediamo la grazia di fidarci fino in fondo delle tue parole
che ora sono diventate la nostra vita.
Fa’ che nel costante offrire noi stessi per la vita del mondo,
come l’hai fatto tu, ci ritroviamo tuoi amici.
Così saremo sempre avvolti dalla luce dalle tue parole e riscaldati
dalla loro grazia, permanentemente inseriti in te
che sei la Parola del Padre, piena dello Spirito d’Amore.
Amen.
di Angela Di Scala