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A Napoli il 18 marzo la Mostra “Quando corpus morietur”

Gli ultimi giorni di vita di Giovanni Battista Pergolesi

Lunedì 18 marzo, alle ore 16:30, nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli sarà inaugurata la Mostra dal titolo “Quando corpus morietur. Gli ultimi giorni di vita di Giovanni Battista Pergolesi”, organizzata dall’Ufficio beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Pozzuoli, diretto da don Roberto Della Rocca, e dal Comune di Bacoli, sindaco Josi Della Ragione.

La mostra è stata realizzata con documenti dell’Archivio storico diocesano di Pozzuoli, grazie alla consulenza dell’archivista Fabio Cutolo. L’allestimento è stato curato dal Liceo statale “Ettore Majorana” – Indirizzo artistico. A narrare la vita di Pergolesi i testi sono tratti dal contributo inserito nel volume pubblicato nel 1986 dello storico bacolese Gianni Race, di cui l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bacoli, guidato dall’assessore Mariano Scotto Di Vetta, ha desiderato ricordare l’impegno e la passione per la storia.

Alle ore 17:00, seguirà la Lectio Magistralis del Maestro Francesco Cera, “Lo Stabat di Pergolesi tra storia e interpretazioni”, con esecuzione della Ensemble Arte Musica, soprano Carlotta Colombo e mezzosoprano Lucia Napoli.

L’evento intende porre l’attenzione sul genio di Pergolesi che fu considerato capace di gusto moderno, anticipatore delle istanze musicali che nel Settecento si imposero in tutta Europa. La mostra è arricchita da 12 dipinti realizzati da artisti contemporanei che hanno interpretato le dodici strofe dello Stabat Mater con una loro opera. Esporranno i loro lavori: Gloria Pastore, Fabio Spataro, Antonio Ciraci, Alessandra Maisto, Luciano Scateni, Aurelio Talpa, Andrea Neri, Raffaele Biondi, Sergio Spataro, Roberto Sanchez, Consiglia Giovine.

La mostra sarà visibile nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli, grazie alla disponibilità della Deputazione e dell’abate del Tesoro, monsignor Vincenzo De Gregorio, fino al 14 aprile per poi essere ospitata a Pozzuoli, nella cattedrale San Procolo martire al Rione Terra, dove Pergolesi fu sepolto.

Volutamente la mostra comincia nella Napoli che accolse il giovane musicista tra gli alunni dei suoi conservatori, i quali, attraverso la musica, provavano a dare un lavoro e un futuro a tanti ragazzi, per poi trovare una sede definitiva nel duomo di Pozzuoli, oggetto oggi di un grande progetto culturale di promozione sociale per ragazzi e donne che dopo l’esperienza del carcere cercano un nuovo futuro: Puteoli sacra.

Il nome di Pergolesi è legato a quello di Pozzuoli, perché lì trascorse gli ultimi momenti della sua giovane e intensa vita, conclusasi il 17 marzo 1736, a soli 26 anni. Il musicista si era recato nella città flegrea per cercare di migliorare la sua salute compromessa dalla tubercolosi. Pozzuoli, infatti, oggi famosa per la convivenza con il fenomeno del bradisismo, lo era in passato per gli effetti positivi della sua origine vulcanica, offendo percorsi di cura e benessere legati alle inalazioni sulfuree e alle acque termali. Nei suoi ultimi giorni, Pergolesi realizzò uno dei componimenti più belli della storia della musica, per la grande intensità che trasfonde e il coinvolgente pathos: lo Stabat Mater.

Un secondo appuntamento si svolgerà martedì 19 marzo, alle ore 19:00, nella chiesa Sant’Anna a Bacoli – parroco don Alfonso Farina – con un concerto a cura del Maestro Francesco Cera che eseguirà brani di Alessandro Scarlatti e lo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi, con esecuzione della Ensemble Arte Musica, soprano Carlotta Colombo e mezzosoprano Lucia Napoli.

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