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Salerno – Polo della Carità “A Casa di San Giuseppe”

Un punto di riferimento per chi vive in strada, a pieno ritmo nei mesi dell’emergenza freddo

Situato all’interno del centro storico di Salerno, il Polo della Carità, nato nel 2022, offre risposte concrete ai bisogni delle persone in condizione di povertà estrema, grazie ad un sistema di accoglienza diffusa che garantisce interventi di sostegno e supporto a chi vive in stato di disagio.  Il Polo, attraverso il potenziamento di servizi già esistenti sul territorio diocesano, offre oltre ai servizi primari, anche attività di accompagnamento e sostegno con colloqui individualizzati, segretariato sociale, orientamento ai servizi, ambulatorio medico e supporto nelle cure e nell’assunzione dei farmaci, in particolare per gli ospiti con malattie cronico-degenerative.

Una rete solidale che si snoda in varie sedi nel cuore della città: a ridosso della Cattedrale e della sede arcivescovile, vi sono il Dormitorio “Gesù Misericordioso” e il Centro diurno “San Francesco di Paola”, strutture a bassa soglia per persone senza fissa dimora. I servizi offerti sono: accoglienza diurna e notturna con una capienza di circa 40 posti, di cui 28 destinati agli uomini e 9 alle donne; cena e colazione; servizi igienici e doccia; servizio guardaroba e lavanderia; ascolto e orientamento, supporto nella ricerca di lavoro, consulenza legale; ambulatorio medico e banco farmaceutico. Dormitorio e Centro diurno sono attivi maggiormente nel periodo dell’emergenza freddo, ma restano aperti tutto l’anno con la funzionalità di Pronto Intervento per ospitare persone che hanno particolari situazioni di fragilità e vulnerabilità.

A Piazza San Francesco, annesso al Convento dei Frati Cappuccini, si trova il Dormitorio (di secondo livello) intitolato a “Don Tonino Bello” che ospita soggetti in emergenza abitativa avviati ed accompagnati in un percorso di reinserimento sociale e, ove possibile, lavorativo.

Le donne sole o con minori, in fuga da guerre o in uno stato di difficoltà, trovano una casa accogliente a Via Angrisani: in questo momento l’appartamento ospita 3 famiglie ucraine.

La Mensa intitolata a “San Francesco” completa il cerchio della solidarietà che la Chiesa salernitana, attraverso la Caritas, ha attivato sul territorio a favore dei fratelli che vivono in difficoltà economiche e sociali. Vi si preparano quotidianamente 200 pasti per pranzo servendone circa 75/80 in sala e 30/35 da asporto oltre a quelli per gli ospiti dei Dormitori da servire a cena.

“Accogliere spiega don Flavio Manzo, direttore della Caritas di Salerno – significa essere vicini a chi è solo e donare speranza a chi ha perso la fiducia. La povertà è multidimensionale, non è solo fame e mancanza di denaro. È povertà di speranza, di opportunità, di scelta. Il primo strumento operativo che mettiamo in campo è la “relazione”, che può diventare trampolino di lancio per nuove sfide. Le persone, con il giusto supporto, possono accettare di rimettersi in gioco e tentare nuovi percorsi di vita”.

L’approccio della Caritas diocesana, supportata dai fondi 8xmille, si basa su azioni strutturate, articolate sulla presa in carico, sul potenziamento delle capacità della persona e sulla costruzione di un tessuto relazionale, attraverso progetti educativi individualizzati e finalizzati alla ripresa di una graduale autonomia. L’8xmille alla Chiesa cattolica ha significato per questa realtà mezzi e porte aperte grazie ad un contributo, nel 2022 di 200.000 euro.

Con una squadra di 60 volontari, il Polo è un punto di riferimento per tante persone senza dimora, con carattere di temporaneità o cronicità. Molti sono reduci da lavori stagionali, legati al turismo estivo o all’agricoltura: la richiesta di aiuto, dunque, aumenta nel periodo invernale quando, alle difficoltà quotidiane di chi non riesce a mantenere una dimora stabile e finisce in strada, si aggiungono quelle legate a temperature rigide. Poi ci sono gli anziani sempre più presenti tra i “nuovi poveri” anche a causa di reti familiari fragili.

“Molto spesso –prosegue il direttore – il dormitorio o la mensa sono il primo posto che la persona in difficoltà raggiunge per avere un aiuto immediato (un posto letto o il pasto).  Il nostro obiettivo è offrire ai più vulnerabili non solo accoglienza e sollievo, ma anche uno spazio di ascolto e confronto, dove vivere una dignitosa convivialità, puntando alla promozione della dignità umana”.

Presso il dormitorio “Don Tonino Bello” è stato attivato inoltre un percorso di seconda accoglienza, ovvero un servizio di ospitalità rivolto ai senza dimora di lunga durata in emergenza abitativa, in cui l’accoglienza è accompagnata da progetti individualizzati con il macro-obiettivo di superare progressivamente le condizioni di vulnerabilità. La proposta è articolata in rete con il Centro di Ascolto diocesano e con i centri parrocchiali, condividendo la corresponsabilità di accompagnare le persone in un processo di autonomia.

Nei primi due mesi dall’apertura del Polo della Carità (novembre-dicembre 2022), nel Dormitorio sono state servite circa 1.800 cene e altrettante colazioni e distribuiti oltre 400 capi di abbigliamento e scarpe a chi ne aveva bisogno. La presenza media giornaliera è stata di circa 30 persone per quanto concerne il Dormitorio e la cena, di 20 ospiti per il Centro diurno, nel quale è possibile trascorrere al caldo le fredde giornate invernali.

Numeri importanti che sono stati incrementati nel primo semestre del 2023, periodo in cuile persone in condizione di povertà estrema o marginalità che si sono rivolti al Polo della Carità sono state in totale 182 di cui 98 italiani e 84 stranieri. Attraverso i diversi servizi di accoglienza offerti (Dormitori, Centro diurno), il Polo della Carità ha preso in carico 150 persone in condizione di povertà estrema, di cui 80% uomini e 20% donne, il 60% italiani e 40% stranieri. La fascia di età media delle persone ospitate è quella dai 30 ai 50 anni (circa il 75% di entrambi i sessi). Le persone che si avvalgono in maniera continuativa del servizio mensa sono sia italiani che stranieri (54% italiani e 46% stranieri), per la maggior parte uomini (80% uomini e 20% donne) inoccupati.“Tutto questo è possibile – conclude don Flavio – grazie al lavoro quotidiano, sette giorni su sette per 24 ore al giorno, svolto dagli operatori della Caritas diocesana, e dall’impegno di tanti volontari che si alternano nel servizio ai poveri. All’interno della squadra è costante la presenza della comunitàdiaconale,così come dei gruppi scout di Salerno e provincia, gruppi parrocchiali e tanti semplici cittadini di buona volontà che dedicano qualche ora del proprio tempo a questa opera”

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