Il colore viola del tappeto da corsa nello stadio parigino non è passato inosservato ad atleti e spettatori. Un’eccellenza tutta italiana nella sostenibilità ambientale che trasforma un possibile rifiuto in risorsa.
Quando mangiamo uno spaghetto alle vongole in riva al mare della nostra isola d’Ischia, magari nella baia di Cartaromana, ci godiamo il momento sublime pensando a qualsiasi cosa, ma forse mai ci verrebbe in mente una pista di atletica parigina. Ebbene, forse dovremmo iniziare a pensarci.
E chissà se lo statunitense Noah Lyles, oro ai 100 metri sempre alle Olimpiadi di Parigi 2024 sa di aver gareggiato su un tappeto di cozze e vongole. Su quella pista di atletica allo stadio di Parigi ha corso anche il nostro campione Marcell Jacobs, arrivato quinto per pochi centesimi di secondo.
Quel tappeto da corsa francese ha stupito non solo i corridori più veloci del pianeta ma tutti i telespettatori incollati davanti la tv per guardare l’evento, grazie al colore non più color mattone ma viola.
È l’ossessione – in positivo – dei francesi per la sostenibilità ambientale.
La pista di atletica, infatti, è stata realizzata dalla polverizzazione dei gusci di cozze e vongole, diventati rifiuto una volta essere passati per le nostre tavole imbandite. Ed è un’eccellenza tutta italiana, grazie alla collaborazione tra Mondo, azienda leader nel settore delle pavimentazioni sportive con sede in Piemonte e Nieddittas, cooperativa di pescatori leader in Sardegna nella mitilicoltura e nella pesca.
I gusci di cozze e vongole sono ricchi di carbonato di calcio, un materiale spesso utilizzato nelle pavimentazioni resilienti. Questi gusci vengono puliti e macinati in polvere, mischiati poi con altri componenti a fine vita per dare il risultato utile per le piste di atletica. Ed ecco spiegate le ragioni del colore viola della pista parigina.
L’ambiente ringrazia, ma anche gli atleti.
In questo modo infatti non solo si riutilizza un materiale destinato al rifiuto ma si stanno creando nuovi pavimenti sportivi sempre più sostenibili. Una pista di atletica realizzata in questa maniera, paragonata all’inquinamento di un’auto, va a compensare le emissioni di una vettura diesel Euro4 che ha percorso 60mila Km.
Anche gli atleti sembrano più soddisfatti. Le prestazioni risultano migliorate e gli infortuni diminuiscono. Il tappeto da corsa, infatti, realizzato con oltre il 50% di materiale riciclato, aumenta la velocità del 2,6% rispetto ai tracciati tradizionali, assorbe meglio le prestazioni di chi corre, rilasciando energia in maniera uniforme grazie al suo comportamento elastico, e previene il rischio di infortuni grazie a minori sforzi per le articolazioni.
Insomma, chi lo avrebbe detto: mangiare cozze e vongole aiuta lo sport e l’ambiente!