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Da lunedì 2 settembre ripartono le indagini archeologiche nel primo insediamento greco in Occidente. Un importante progetto di ricerca nel quartiere artigianale di Mazzola si offre alla cittadinanza con giornate aperte al pubblico, grazie a una sinergia virtuosa tra Ministero della Cultura, Università degli studi di Napoli L’Orientale ed Ente locale.

Pithekoussai, l’antico insediamento localizzato nell’attuale comune di Lacco Ameno – e d’importanza centrale nella storia della colonizzazione greca in Occidente – tornerà a svelare tracce del suo passato, rimaste sepolte per secoli, grazie a un nuovo ed entusiasmante progetto di ricerca, condotto in sinergia tra l’Università degli studi di Napoli L’Orientale, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Or.Sa.” (Università degli studi di Salerno e Università di Napoli L’Orientale), la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e il Comune di Lacco Ameno.
Dal 2 settembre 2024, una nuova campagna di scavo archeologico interesserà il cosiddetto quartiere metallurgico di ‘Mazzola’, dopo cinquant’anni dalle ultime indagini.

Si apre così un nuovo capitolo sulla storia, la struttura sociale, la produzione e i commerci di un centro che fu punto d’approdo e di transito imprescindibile lungo le rotte che collegavano le sponde opposte del Mediterraneo.

 La prossima campagna di scavo, parte di un progetto di ricerca triennale fortemente sostenuto dal Soprintendente arch. Mariano Nuzzo, sarà realizzata sotto la direzione di Matteo D’Acunto, professore ordinario dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale, di Teresa E. Cinquantaquattro, direttrice del Segretariato Regionale del MiC per la Campania, e di Maria Luisa Tardugno, funzionaria archeologa della Soprintendenza.
Il lavoro sul campo sarà coordinato da Francesco Nitti (dottorando dell’Università degli Studi di Salerno), Marco Capurro (dottorando della Scuola Normale Superiore di Pisa), Chiara Improta e Cristiana Merluzzo (dottorande dell’Università di Napoli L’Orientale).  La missione archeologica sarà composta da giovani ricercatori e studenti dell’Università di Napoli L’Orientale e della Scuola di Specializzazione Interateneo in Beni Archeologici “Or.Sa.” (Università di Salerno e Università di Napoli L’Orientale).

Le indagini previste offriranno nuove e preziose informazioni sulla vita quotidiana, le attività produttive, l’economia e l’organizzazione sociale degli antichi abitanti di Pithekoussai, creando un legame tangibile tra il passato e il presente. Inoltre, la missione dichiarata di questo progetto, con una connotazione di assoluta novità, è quella di presentarsi come uno scavo aperto alla cittadinanza, secondo un processo virtuoso che vede coinvolti gli enti di ricerca, di tutela, l’amministrazione comunale di Lacco Ameno e tutta la comunità locale. Il progetto è stato da subito sostenuto dal Comune di Lacco Ameno, e in particolare dal Sindaco Giacomo Pascale e dal Vice-Sindaco e Assessore alla Cultura arch. Carla Tufano.

 Durante gli scavi saranno organizzate giornate aperte al pubblico (dalla seconda settimana di settembre, su prenotazione), durante le quali verranno mostrate le molteplici operazioni di indagine e saranno illustrate le evidenze archeologiche emerse e la storia del sito. Attraverso un accordo con il Liceo Classico Statale “G. Buchner”, saranno inoltre coinvolti nelle attività di studio, classificazione e interpretazione dei reperti alcuni giovani studenti, che avranno così la possibilità di toccare con mano la storia del proprio territorio. Infine, allo scopo di dare ampia pubblicità alle ricerche in corso, è previsto un incontro conclusivo della campagna, aperto al pubblico e ai media, durante il quale verranno resi noti i risultati dei nuovi scavi.

La ripresa delle esplorazioni dell’antica Pithekoussai rappresenta una straordinaria opportunità per preservare e valorizzare il patrimonio storico dell’isola d’Ischia promuovendo al contempo il turismo culturale eco-sostenibile e favorendo il pieno coinvolgimento della comunità locale.
Ci sono tutte le premesse perché il programma di ricerca conduca a importanti risultati: l’eccezionale interesse scientifico del progetto, che mira a proseguire il percorso virtuoso avviato dalle eccezionali scoperte di Giorgio Buchner, e l’entusiastico coinvolgimento e il supporto decisivo della comunità di Lacco Ameno.

«Con l’apertura di questo nuovo scavo archeologico a Ischia la scuola archeologica dell’Orientale condurrà ricerche nelle due più antiche fondazioni greche d’Occidente, Pithekoussai e Cuma. Le attività, coordinate da nostri docenti, permettono agli studenti del nostro Ateneo di lavorare sul campo e acquisire competenze avanzate nel campo della ricerca archeologica sotto l’aspetto delle tecniche di indagine, dell’analisi e della classificazione dei materiali e dello studio dei siti, nonché sotto il profilo teorico e interpretativo più generale. La scuola di archeologia dell’Orientale, attiva anche all’estero in Oman, Arabia Saudita, Afghanistan, Sudan, Egitto, Etiopia, ha una lunga storia di scoperte e anche in questo caso siamo certi che arriveranno grandi risultati» dice il Rettore dell’Orientale, Roberto Tottoli.

«Sono particolarmente lieto di annunciare l’avvio della nuova campagna di scavi nel quartiere di Mazzola a Lacco Ameno, un’iniziativa che non solo rappresenta un’importante occasione di ricerca scientifica, ma che si propone anche di coinvolgere attivamente la comunità locale e i giovani studenti. La riscoperta dell’antico insediamento di Pithekoussai non è solo un’opportunità per approfondire la nostra comprensione delle origini della colonizzazione greca in Occidente, ma anche per valorizzare e preservare un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale. La partecipazione della cittadinanza e delle nuove generazioni alle giornate di scavo aperte al pubblico è un elemento centrale di questo progetto, poiché credo fermamente che la conoscenza e la tutela del nostro passato debbano essere condivise e vissute da tutti. Ringrazio le istituzioni e gli enti coinvolti per la loro preziosa collaborazione e sono convinto che, insieme, riusciremo a creare un ponte tra passato e presente che arricchirà non solo la nostra cultura, ma anche l’identità della comunità di Lacco Ameno» dice Mariano Nuzzo, Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.

 «Siamo entusiasti della ripresa dei lavori di scavo in località Mazzola, un’opportunità straordinaria che apre una nuova pagina, e una nuova stagione, per tutta l’isola d’Ischia. Crediamo da tempo che il futuro della nostra terra e lo sviluppo del territorio passino attraverso il binomio indissolubile di turismo e cultura. Investire nella valorizzazione di siti archeologici e, più in generale, nei beni di rilevanza storica è la manifestazione precisa di un impegno concreto, da parte di questa Amministrazione, che punta a un duplice risultato: arricchire l’offerta culturale del nostro patrimonio archeologico a turisti e studiosi e avvalerci di una tradizione scientifica di alto prestigio ed esperienza per la conoscenza e la conservazione della nostra memoria, della nostra storia e della nostra identità» dichiara il Sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. 

Per la Vice-sindaca e Assessore alla Cultura Carla Tufano «la nuova campagna di scavo è parte di un progetto più ampio di tutela, valorizzazione e fruizione collettiva dell’area archeologica di Pithekoussai che prevede il pieno coinvolgimento della comunità locale Finalmente i cittadini di Lacco Ameno e i nostri ospiti scopriranno i tesori nascosti nell’antica area artigianale di Mazzola. Potranno ammirare i resti di una civiltà che ha inciso profondamente nella storia del Mediterraneo e delle sue dinamiche interculturali. Le visite pubbliche al cantiere archeologico e alle indagini sul campo, pur richiedendo sforzi organizzativi eccezionali, avverranno nella consapevolezza che le tracce preziose del nostro passato sono destinate a diventare patrimonio comune da trasmettere con slancio e convinzione alle nuove generazioni».

  1.  Immagine di copertina – L’area archeologica di Mazzola, come si presenta attualmente, coperta da una tettoia.
  2. Figg. 2 Pithekoussai – L’area archeologica di Mazzola, al termine dello scavo condotto da Jeffery Klein (1971).
  3. Fig. 3. Pithekoussai, dall’area archeologica di Mazzola: frammento di cratere di produzione locale recante la più antica firma di ceramista greco ad oggi nota (fine dell’VIII sec. a.C.).
  4. Fig. 4. Pithekoussai, dall’area archeologica di Mazzola: cratere di produzione locale (seconda metà dell’VIII sec. a.C.).

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