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Aumentano le associazioni di genitori che evitano di dare i dispositivi elettronici ai propri figli.

Si è appena conclusa una ricerca sulla relazione tra utilizzo dello smartphone e qualità del sonno nei giovani di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Questa ricerca svolta in Nuova Zelanda ha rilevato che, prima di andare a dormire, l’uso di uno schermo – ancor più se in funzione interattiva o multitasking – causa un sonno disturbato.

In Svezia, di fatto, ai bambini di una certa età se ne è proprio vietato l’utilizzo e ai giovani se ne è raccomandato un uso limitato. Il ministro degli affari sociali, Jakob Forssmed, ha affermato: “Sappiamo che l’uso dei media digitali può avere effetti negativi sulla salute, tra cui un peggioramento del sonno e sintomi di depressione”.

In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità, da quando è ripresa la scuola, ha consigliato di salvaguardare il sonno dei bambini e dei ragazzi perché dormire male o poco fa diventare irritabili o aggressivi. Inoltre, fa aumentare il rischio di dipendenze comportamentali. E anche una attività passiva come il guardare i film riduce la durata del sonno. Da una indagine svolta dall’ISS è emerso che il 50% dei giovani di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, che sono più a rischio di sviluppare dipendenza da social, dormono meno di sei ore e fanno anche fatica a addormentarsi. Ciò influenza l’umore, la memoria e la capacità di apprendimento; causa inoltre nervosismo e ansia. L’utilizzo del cellulare danneggia poi gli occhi, a causa dell’inquinamento luminoso, fa aumentare il peso e si è più a rischio di patologie come diabete e malattie cardiovascolari.

In sintesi, meglio spegnere lo smartphone almeno un’ora prima di addormentarsi, sistemandolo in un’altra stanza, e dedicarsi alla lettura di un buon libro, rigorosamente in formato cartaceo, oppure giocare a carte o disegnare o suonare uno strumento o ascoltare una musica rilassante. Perché un buon sonno migliora la memoria, riduce lo stress, favorisce la guarigione, aumenta le difese immunitarie e si è tutti più calmi e pazienti.

di Angela Di Scala

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