Dal finto nipote al corriere, gli stratagemmi contro i cittadini più vulnerabili. Andrebbero mobilitate associazioni e comunità parrocchiali per incontri e corsi di formazione
Le truffe agli anziani rappresentano un fenomeno, complesso quanto odioso, con gravi conseguenze economiche e psicologiche per le vittime. Queste frodi mirano a sfruttare la vulnerabilità di una popolazione spesso poco informata e meno agile nell’uso della tecnologia. Oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio, le vittime subiscono, infatti, anche il senso di colpa di essere stati raggirate. I truffatori approfittano proprio della sensibilità emotiva e della fragilità degli anziani per conquistarne la fiducia, con i metodi più disparati.
Il più diffuso è quello del cosiddetto “finto nipote”. I truffatori contattano telefonicamente la vittima fingendo di essere il nipote in difficoltà economica: ha infatti bisogno di soldi perché è rimasto coinvolto in un incidente stradale e, per evitare il carcere, ha bisogno di molti soldi. E se la vittima accetta, da lì a poco passerà un avvocato, una persona di fiducia o un appartenente alle forze dell’ordine in borghese, a cui consegnare tutto il denaro al momento disponibile.
I più spudorati, per aggiungere ulteriore profitto, in taluni casi accompagnano le vittime presso gli sportelli ATM bancari o postali costringendole a prelevare contante con le proprie carte bancomat. O, ancora, il truffatore contatta la vittima a cui chiede di pagare il corriere che sta per consegnare un articolo molto costoso: carpita la fiducia, il finto corriere, con efficaci e convincenti raggiri, riesce a farsi consegnare tutto quanto di valore la vittima possiede in casa in quel momento. Per contrastare questo fenomeno è fondamentale sensibilizzare gli anziani sui rischi e sulle tecniche di truffa.
Familiari, enti pubblici, associazioni, comunità parrocchiali, centri per la terza età, possono svolgere un ruolo cruciale, organizzando incontri informativi e corsi di formazione. È importante insegnare agli anziani a riconoscere segnali di allerta, come richieste di denaro urgente o informazioni personali. Proprio per raggiungere questo obiettivo, recentemente l’Arma dei Carabinieri ha realizzato un video informativo con la partecipazione del noto attore Lino Banfi, diffuso principalmente sulle reti televisive, molto apprezzato dalla popolazione e che ha riscosso un notevole successo. L’impatto delle truffe va oltre il danno economico.
Gli anziani vittime di frodi possono sperimentare ansia, perdita di autostima e isolamento sociale. La vergogna e il timore di non essere creduti possono portarli a non segnalare le truffe, alimentando un ciclo di vulnerabilità. Affrontare il problema delle truffe agli anziani richiede uno sforzo collettivo. Solo attraverso l’informazione e la sensibilizzazione è possibile ridurre l’incidenza di questi crimini, proteggendo così quella fascia di popolazione maggiormente a rischio: la prevenzione è l’arma più efficace contro le frodi.
di Angelo Volpe