Assegno unico
De Palo (Forum famiglie), “parole di Draghi sono garanzia e impegno”
“Le parole sull’assegno unico e universale che il presidente del Consiglio Draghi ha espresso in diretta nazionale sono per noi una garanzia e un impegno. Sia sulla data, che sulla cifra. Bisognerà capire se davvero la quota di base per ogni figlio sarà di 250 euro o se l’importo scenderà in base a criteri di reddito. Da parte nostra, essendo una misura su cui tutti i partiti sono d’accordo, crediamo che meriti di essere finanziata per un importo almeno pari a quello espresso dal presidente del Consiglio”. Così il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, commentando le parole del premier Mario Draghi.
“Siamo convinti che l’assegno possa essere la prima pietra su cui iniziare a ricostruire l’Italia. L’unica opzione veramente efficace per invertire la rotta del declino demografico, sociale e anche economico del Paese”, conclude De Palo.
Fonte: Giovanna Pasqualin Traversa – Sir
Il provvedimento
L’assegno unico per i figli dal 1° luglio: cos’è e chi ne ha diritto
Sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà ciascuno) per tutti i figli a carico dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni di età
“L’assegno unico partirà l’1 luglio e sarà di 250 euro al mese con maggiorazione per i disabili”; lo ha confermato il premier Mario Draghi, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa.
Cos’è l’assegno unico e universale?
L’assegno unico e universale è il nuovo benefit per i figli che entrerà in vigore dal primo luglio. Sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà ciascuno) per tutti i figli a carico dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni di età. L’assegno spetta fino a 21 anni, ma con importo ridotto, se i figli studiano o sono impegnati in programmi di formazione, oppure svolgono il Servizio civile universale.
L’importo esatto e la sua modulazione in base ai redditi, così come le maggiorazioni, sono ancora da definire nei dettagli. La cifra massima, in ogni caso, non potrà essere inferiore a 250 euro al mese, come ha confermato Mario Draghi.
Perché unico?
L’assegno si chiama “unico” perché riunirà tutti i vari contributi riconosciuti già oggi alle famiglie con figli: dagli assegni familiari per i lavoratori dipendenti alle detrazioni per i figli a carico fino al bonus bebè e alle maggiorazioni per famiglie numerose.
Perché universale?
Ed è “universale” perché avrà una base fissa per tutti a prescindere dal reddito e un importo variabile aggiuntivo legato alle dichiarazioni Isee.
Chi ne ha diritto?
Una novità importante riguarda il fatto che l’assegno sarà corrisposto a tutti coloro che hanno figli, compresi lavoratori autonomi e incapienti, mentre oggi gli assegni familiari spettano solo a lavoratori dipendenti e pensionati, e le detrazioni per i figli a carico di fatto escludono gli incapienti. Il disegno di legge delega (A.S 1892) ha previsto alcuni principi. Per ottenerlo si dovrà avere la cittadinanza italiana o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno europeo, risiedere e pagare le tasse in Italia.
Le maggiorazioni
Il contributo di base prevederà una serie di maggiorazioni: per i figli successivi al secondo, per le madri con meno di 21 anni, per i figli disabili (aumento tra il 30% e il 50%).
L’iter in Parlamento
Attualmente la legge delega deve essere approvata dal Senato. Una volta ottenuto il via libera andranno predisposti i decreti delegati da sottoporre alle commissioni prima del via libera definitivo.
Le coperture
La legge di Bilancio per il 2021 ha stanziato 6 miliardi aggiuntivi rispetto ai circa 15 miliardi oggi destinati all’insieme delle agevolazioni per i genitori.
Fonte: Massimo Calvi – Avvenire